ACCORDO DI RETE PER LA VIA CLEMENTINA: ANCONA CAPOFILA NEL NOME DI CLEMENTE XII

Nel segno di Papa Clemente XII tredici Comuni di Marche e Umbria collaboreranno per valorizzare sul piano turistico, culturale, enogastronomico e storico, la via Clementina nel tratto che parte da Nocera Umbra e arriva alle foci dell’Esino, per proseguire fino al porto di Ancona.

Un accordo di rete per il progetto

Il progetto, di cui il Comune di Ancona è capofila, si basa sul il rinnovo dell’accordo di rete tra tredici Comuni, finalizzato alla valorizzazione e promozione dell’intero percorso viario, che attraversa un territorio di grande interesse naturalistico, paesaggistico, storico e religioso, caratterizzato da cittadine ricche di arte, zone verdi e boschive, corsi d’acqua e sorgenti, che rappresentano i luoghi di eccellenza di Umbria e Marche e della valle del fiume Esino, per congiungersi al mare Adriatico. In questo senso, sono state coinvolte anche l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale e l’Università Politecnica delle Marche, tramite il Dipartimento di Architettura.

La cerimonia di firma, in programma per le ore 15,30 del 23 aprile alla Sala convegni del Museo della Carta di Fabriano, sarà condotta dall’assessore dorico al Turismo Daniele Berardinelli, con la presenza dei sindaci e degli assessori dei Comuni interessati, dei docenti del Dipartimento di Architettura dell’Università Politecnica delle Marche e del Dipartimento di Geografia dell’Università di Perugia e della Tuscia di Viterbo, che sosterranno gli studi e le ricerche sui rispettivi territori.

“Siamo capofila di un progetto di valorizzazione che è fortemente identitario per il capoluogo” afferma Berardinelli. “Abbiamo ripreso, rafforzato e valorizzato il progetto della via Clementina, abbandonato da troppi anni – prosegue – e ciò ci consente di aggiungere, in modo organico e integrato nel territorio dell’Italia centrale, un tassello importante alle nostre politiche per il turismo, che tendono a riscoprire l’immagine storica della città, a partire anche da figure altamente connotanti come, appunto, Clemente XII, che fu artefice della sistemazione di questo importante snodo viario e che, nell’uso comune degli anconetani, è il “Papa” che dà il nome al salotto buono del capoluogo (sulla carta piazza del Plebiscito). Il ruolo di Ancona nel progetto sarà dunque molto attivo. Abbiamo l’onore e l’onere di rappresentare una parte molto importante della storia che diede forza e significato al grande progetto di valorizzazione della via Clementina, che ha in sé la visione, sempre coltivata nel corso dei secoli, di unire le forze e le culture dei due mari: l’Adriatico e il Tirreno”.

Il progetto

Il progetto nasce grazie all’idea di studiosi e ricercatori locali raccolti nel Laboratorio Via Clementina e Centro Sociale il Faro, uniti dall’interesse per lo sviluppo e per la maggiore conoscenza del territorio compreso tra l’Appennino e il mare, ricco di potenzialità turistiche, ma ancora da valorizzare e comunicare, pienamente, come sistema integrato.

Il percorso non può che arrivare fino al porto di Ancona, dove sin dal 1733 la via Clementina, fatta appositamente sistemare da Clemente XII, fu veicolo di merci di ogni tipo, persone e acque potabili, che avrebbero poi proseguito il loro viaggio verso l’Est, oltre l’Adriatico.

Si deve all’intraprendenza di questo pontefice l’origine di un’importante e strategica arteria infrastrutturale di comunicazione del centro Italia, che secondo le intenzioni originarie avrebbe dovuto collegare il porto di Civitavecchia sul Tirreno con quello di Ancona, nel frattempo reso “porto franco”.

Il pontefice chiamò poi Luigi Vanvitelli a progettare ed eseguire lavori di ampliamento. Vanvitelli prolungò il molo costruito dall’imperatore Traiano e realizzò una grande isola artificiale pentagonale sulla quale costruì il nuovo Lazzaretto, oggi Mole Vanvitelliana, fin da allora una vera e propria struttura polifunzionale. Il progetto Via Clementina si ispira proprio a questa grande idea di connessione e polifunzionalità del territorio, in un’ampia visione che intende collegare idealmente i mari Adriatico e Tirreno.

I Comuni firmatari dell’accordo di rete

I Comuni che andranno a siglare l’accordo di rete, al momento sono tredici tra Marche e Umbria: Ancona, Falconara, Chiaravalle, Jesi, Serra San Quirico, Genga, Sassoferrato, Matelica, Fabriano, Fossato di Vico, Sigillo, Gualdo Tadino, Nocera Umbra.

Ultimo aggiornamento

22 Aprile 2024, 17:34

Pubblicazione

22 Aprile 2024, 17:34