Intitolato il largo agli anconetani desaparacidos

Sotto la pioggia battente di una delle giornate più cupe dell’anno (per le condizioni meteo e per lo sgomento causato dagli attentati di Bruxelles), quasi ad evocare le atrocità commesse dalle dittature sudamericane solo pochi decenni fa, si è svolta il 24 marzo la cerimonia di intitolazione del largo adiacente al campo sportivo Dorico (alle spalle dell’edicola dei giornali ) a Mafalda Corinaldesi e Luis Stamponi, madre e figlio di origine anconetana, vittime del regime argentino negli anni Settanta e scomparsi (desaparacidos) nel 1976 come migliaia di altre persone in quegli anni bui. Alla cerimonia ha fatto seguito presso la ex sala del consiglio comunale- preceduto da un minuto di silenzio per le vittime delle bombe di Bruxelles- un incontro commemorativo cui ha partecipato il ministro argentino Carlos Cherniak, intervenuto con una riflessione sul tema delle dittature e della memoria, e i referenti di vari enti e associazioni a partire da Roberto Ghiselli, segretario generale CGIL Marche, Laura Pergolesi, Presidente “Terzavia”, Walter Calamita, presidente vicario “24 marzo onlus” e Paola Donatiello, presidente “Tra-mare culture”. Hanno presieduto l’incontro, moderato dalla responsabile del coordinamento Donne SPI Cgil Marche Aurora Ferraro, gli assessori alle Pari Opportunità, Emma Capogrossi, e alla Cultura, Paolo Marasca.

E’ stato proprio il Coordinamento Donne a venire a conoscenza di recente – in concomitanza con un processo internazionale che si svolge a Roma, il processo “Condor”- della storia di Mafalda Corinaldesi Stamponi e di suo figlio Luis nel corso di un’iniziativa a sostegno delle madri e delle nonne di Plaza de Mayo, organizzata insieme all’associazione 24 marzo. Da quel giorno ha deciso di tenere viva la memoria di Mafalda ( “scomparsa” da un albero di Buenos Aires dopo un viaggio alla ricerca del figlio arrestato in Bolivia) aprendo una pagina Facebook e chiedendo al Comune di Ancona di intitolare una piazza a Mafalda e Luis, uniti dallo stesso atroce destino. A questo seguiranno sicuramente altri passi, che vedranno coinvolti cittadini e studenti delle scuole del territorio, per fare conoscere questa agghiacciante pagina della Storia contemporanea e per tenere alta l’attenzione su temi complessi e sempre, purtroppo attuali. (f.z.)