Riapre la Pinacoteca con il progetto d’ampliamento.

Il progetto di ampliamento della Pinacoteca, concluso nel 2013, ha riguardato il recupero dell’edificio di V.Pizzecolli n.21 (Palazzo Bonomini) ubicato lungo V.Pizzecolli, a monte del palazzo Bosdari, sede storica della Pinacoteca.
Durante i lavori, nel 2012, è emersa una inadeguatezza degli impianti di Palazzo Bosdari tale da comportare la chiusura della struttura.
In attesa di un intervento complessivo di adeguamento di Palazzo Bosdari, sono state eseguite, dal 2014, una serie di lavorazioni per consentire una riapertura parziale del circuito espositivo, che comprende una parte dei piani seminterrati, alcuni locali dell’ampliamento e alcuni locali del Palazzo Bosdari, in particolare quelli che contengono la parte più pregiata della collezione.
Su un totale futuro di circa 3800 mq di spazi espositivi, in questa prima fase ne verranno resi fruibili 1350, di cui mq 650 del palazzo storico e mq 700 della nuova ala.
In vista di ulteriori lavori, per non chiudere nuovamente la struttura, è stato previsto quale ingresso temporaneo alla Pinacoteca quello situato nella zona a valle, su vicolo Foschi, in quota con la zona portuale, che sottolinea inoltre la ‘novità’ del circuito, sviluppato per circa la metà su spazi mai aperti al pubblico.

Sintesi del progetto di ampliamento (esecuzione lavori 2009-2013):
Il progetto realizzato ha consentito di ampliare gli spazi espositivi con quatto grandi saloni, oltre agli spazi di servizio ed attrezzature che hanno consentito il superamento delle barriere architettoniche nella pinacoteca, problema più volte affrontato in passato e di difficile soluzione all’interno del palazzo Bosdari.
La soluzione adottata nel progetto realizzato è nata dal rilievo e dalla lettura critica della stratificazione edilizia dell’immobile di V.Pizzecolli n.21, formato da un insieme di volumi ed elementi non omogenei per qualità architettonico-formali, frutto di modifiche e della turbolenta stratificazione urbana ed edilizia: nell’edificio gli elementi sussistevano, tutti mescolati, in una strana miscellanea di mura cittadine del tredicesimo secolo, solai cassettonati tardo rinascimentali tagliati e smentiti da interventi settecenteschi successivi, poi in parte ricoperti negli anni trenta del novecento, sopraelevazioni ed ampliamenti novecenteschi ed a seguire volumi, coperture ed altane postbelliche.
Il progetto ha proposto un serie di innovazioni – essenzialmente dirette alla razionalizzazione nel sistema distributivo verticale ed orizzontale – all’interno degli spazi alterati e privi di caratteristiche architettoniche significative, ubicati principalmente della parte a valle dell’edificio, utilizzando materiali e tecniche leggeri, quali ferro e vetro, per affidare ad un certo grado di “astrattezza formale” l’obiettivo del minimo impatto dei nuovi elementi.

Si riportano sinteticamente gli interventi di innovazione:
• creazione di un distacco terra-cielo della larghezza di circa m 2,50 in corrispondenza di quello che era il fronte mare dell’immobile (vedi basamento con finitura faccia vista da esterno) all’interno del quale è stato sistemato un ascensore a due uscite contrapposte che serve alternativamente le quote del corpo principale su V.Pizzecolli e quelle di palazzo Bosdari. Per ottenere ciò i solai ricostruiti nel corpo posteriore sono stati collocati alle stesse quote della pinacoteca originaria e collegati ad essa tramite passaggi esterni contenuti nel nuovo involucro in vetro lato mare;
• collocazione di passerelle e scale di collegamento in ferro e vetro all’interno dello “stacco” creato tra i due corpi di fabbrica;
• copertura dello spazio di distacco con elementi vetrati, per creare il cosiddetto ‘pozzo di luce’ che consente alla luce naturale di raggiungere tutti i piani interrati.

Laddove gli elementi architettonici, seppure fortemente ammalorati, manifestavano caratteri di valore storico-documentario, sono stati messi in essere interventi di conservazione e valorizzazione, in particolare:
• Restauro dei resti di elementi di cinte murarie alla base del cortile inferiore e della torre medievale ‘incastonata’ nel palazzo;
• conservazione, consolidamento e ripristino delle volte a vela negli ambienti del primo interrato;
• restauro e consolidamento del solaio ligneo cinquecentesco al piano terreno, con restituzione della spazialità del salone originario, alterata nel 1700;
• consolidamento e restauro della scala settecentesca e del suo apparato decorativo in canna e gesso;
• restauro della balaustra in legno della scala, impropriamente tamponata nel tempo;
• recupero del solaio ligneo al primo livello;
• conservazione della grande capriata della copertura;
• restauro dell’apparato decorativo esterno, con valorizzazione delle tracce di bifore trecentesche ritovate durante la rimozione degli intonaci, pulizia e consolidamento del portale in pietra d’ingresso e delle cornici finestre.
A questi interventi di conservazione più specifici, altri, strettamente integrati, sono stati diretti al ripristino della funzionalità statica delle murature verticali, che si presentavano fortemente ammalorate e manomesse.
La realizzazione del progetto di ampliamento ha comportato una spesa circa € 4.000.000, di cui € 2.000.000 concessi quale contributo dalla Fondazione Cariverona.

Sintesi dei lavori per l’apertura del 1°circuito espositivo (esecuzione lavori 2014-2016):
Al termine dei lavori di ampliamento, si era in presenza di un nuovo edificio con impiantistica adeguata, privo di allestimenti ed una pinacoteca completamente allestita, ma con impiantistica non adeguata all’apertura al pubblico dei locali.
Ritenuto impensabile il trasferimento tout-court della collezione, sia per carenza di spazi che per la presenza di grandi opere, è stato predisposto un progetto che consentisse la riapertura parziale della struttura secondo un nuovo percorso espositivo, comprensivo di spazi nell’edificio dell’ampliamento e spazi della struttura esistente da rimettere a norma.
Questo ha comportato una serie di lavorazioni estremamente eterogenee e specialistiche, non riconducibili ad un’unica categoria di intervento, realizzate attraverso appalti di ‘settore’ che hanno consentito di selezionare operatori con competenze e capacità specifiche.
In breve si elencano i principali interventi:
– adeguamento impiantistico (elettrico- illuminotecnico-rilevazione fumi-allarmi, ecc.) dei locali di Palazzo Bosdari inclusi nel nuovo circuito, sezionamento dei locali secondo le norme antincendio, tinteggiatura delle sale;
– lavori impiantistici per lo spostamento della biglietteria su vicolo Foschi;
– realizzazione dell’impianto illuminotecnico nei locali dell’ampliamento
– realizzazione, su tutti i locali, di un allestimento di cui sono stati studiati aspetti formali e contenuti, secondo il nuovo percorso espositivo.

Il progetto complessivo approvato per una riapertura parziale della struttura ammonta ad € 910.000, di cui circa € 550.000 concessi quale contributo dalla Fondazione Cariverona.
La realizzazione del progetto del primo circuito espositivo ha comportato una spesa circa € 400.000.
Il resto dell’importo stanziato sarà utilizzato per la prosecuzione dei lavori di adeguamento di Palazzo Bosdari.
La complessa articolazione dei lavori ha visto coinvolti, nelle due fasi, una lunga serie di professionisti sia dipendenti dell’Amministrazione che incaricati esterni:

FASE 1: Lavori di Ampliamento
Progetto architettonico: arch.Anna T.Giovannini- arch.Patrizia M.Piatteletti (U.T.C.)
Progetto strutturale: ing.Luigino Dezi – ing.Alessandro Balducci (liberi professionisti)
Progetto impiantistico: ing.Giuseppe Romagnoli (libero professionista)
D.L.: arch.Anna T.Giovannini (U.T.C.)
Responsabile della Sicurezza: ing.Daniele Domeniconi (U.T.C.)
R.U.P. ing.Maurizio Ronconi

FASE 2: Lavori per apertura del primo circuito espositivo:
Progetto architettonico-coordinamento e D.L.: arch.Patrizia Piatteletti (U.T.C.)
Progetto di allestimento: arch.Massimo Di Matteo – arch.Mauro Tarsetti (liberi professionisti)
Progetto illuminotecnico e adeguamenti : ing.Nicola Perettini (libero professionista)
Progetto Prevenzione Incendi: ing Loris Solidoro (libero professionista)
Responsabile della Sicurezza. Ing. Sante Tombolini (libero professionista)
R.U.P. ing.Maurizio Ronconi

Alla redazione dei progetti architettonici ed alla realizzazione dei lavori nelle varie fasi, hanno collaborato quali dipendenti dell’Amministrazione:
ing.Massimo Barbi – ing.Massimo Conti – geom.Roberto Cotani – ing.David Francescangeli-ing.Diego Macchione -geom.Stefano Mancinelli-geom.Danilo Manzotti-geom.Umberto Montesi

Elenco delle Ditte (lavori principali):
Li.Ta. Costruzioni di Fano
ISMEA di Ancona
Effettoluce di Recanati
Cortesi Marche di Falconara

Elenco delle Ditte (lavori accessori):
DAGO Elettronica di Fano
GPL Costruzioni di Ancona
IDEA di Ancona
Eugeni Pericle di Ancona
Gasparri Arredamenti di Falconara
Selvetti di Angeli di Rosora
Ciccarelli di Villa Potenza
Ciaroni Maurizio di Urbino
Maffei Francesco di Ancona

DESCRIZIONE ALLESTIMENTO E PRINCIPALI OPERE

L’ingresso da Vicolo Foschi introduce ad una risalita, attraverso le opere della collezione, sino al colle del Guasco e la prima opera che il pubblico incontra è un Ritratto di Francesco Podesti che fa da simbolico anfitrione al percorso. La risalita prosegue con uno spazio che, attraverso strumenti multimediali, ripercorre la storia della collezione e il suo rapporto con il patrimonio storico-artistico della città di Ancona. Al piano superiore, negli spazi medievali che ospitano l’antica cisterna, la Pinacoteca si trasforma in “sala parto”, parafrasando Umberto Eco: qui, artisti contemporanei espongono periodicamente le proprie opere, traendo linfa dall’esempio della collezione. La prima artista in mostra è Monica Pennazzi.
Si arriva così al livello del chiostro e della prima sala dell’ampliamento. Il chiostro, sino all’inizio del lavori che lo interesseranno, ospita la sala conferenze e video e l’allestimento dedicato al Giuramento degli anconetani di Francesco Podesti, opera simbolo della città di Ancona particolarmente amata dalla nostra comunità e, qui, affiancata dalle sculture del gruppo Stato d’Assedio di Valeriano Trubbiani, altro grande artista d’adozione anconetana.
La prima sala dell’ampliamento vede esposte alcune tra le principali opere di pittura moderna della collezione, molte delle quali acquisite a seguito del prestigioso Premio Marche. Qui incontriamo Cagli, Enzo Cucchi, Magdalo Mussio, Ivo Pannaggi e altri grandi artisti del Novecento. Al livello superiore il percorso vede esposti tutti i capolavori della Pinacoteca: opere di Andrea Lilli, Olivuccio di Ciccarello, Carlo Crivelli, la sala della pittura veneta con Tiziano, Lorenzo Lotto e Sebastiano del Piombo. In alcuni casi, le opere sono affiancate ad opere del Novecento della collezione, in un perenne dialogo tra arte del presente e arte del passato. Le sale successive ospitano a Palazzo Bosdari e nell’area che lo collega all’ampliamento una serie di ritratti che caratterizzano la collezione anconetana, e introducono alla sala dell’ampliamento dedicata alle grandi Pale d’altare.
Il percorso inanella gran parte della collezione della Pinacoteca e ne allestisce i capolavori in via definitiva, mentre proseguono i lavori nel chiostro e nei due piani superiori dell’ampliamento. Questo permette, finalmente, alle opere di rivedere la luce.

Carlo Crivelli – Madonna col Bambino
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