Caravaggio, alla Pinacoteca Podesti di Ancona dal 30 settembre

L’Amministrazione comunale ha considerato una priorità la ripresa dei lavori, in stallo, della Pinacoteca Comunale e la sua riapertura al pubblico, in qualità di sede museale e di centro per attività artistiche e culturali nel territorio. Per questo, l’amministrazione ha reperito le risorse necessarie e fatto ripartire i lavori sino all’inaugurazione del giugno 2016.
Dalla riapertura alla fine di agosto la Pinacoteca ha avuto circa 5.300 visitatori, ha ospitato decine di attività (conferenze, concerti, attività didattiche, degustazioni) mentre si sta monitorando ogni aspetto del suo funzionamento per avere il massimo del risultato qualitativo e il massimo della sostenibilità economica già dal prossimo anno.

Questo è il quadro generale in cui un Museo che vanta nella sua collezione capolavori assoluti della storia della pittura arriva ad ospitare, a pochi mesi dalla sua riapertura, uno dei dipinti più significativi di Caravaggio, il Ragazzo morso da un ramarro, esposto all’interno di percorso che ricostruisce il rapporto tra Michelangelo Merisi e Roberto Longhi, lo storico dell’arte che con le sue ricerche fece conoscere al mondo la grandezza di un pittore sino a quel momento trascurato dalla storia dell’arte.

La proposta di esporre questo dipinto, a suo tempo acquistato da Roberto Longhi (a testimonianza della sua importanza) e ora di proprietà della Fondazione a lui intitolata, viene da Civita Mostre, uno dei principali operatori del settore in Italia, e testimonia il fatto che Ancona, a seguito di una politica di riorganizzazione del suo assetto culturale, è divenuta in poco tempo interlocutrice affidabile e significativa per chi agisce nel settore dell’arte e della cultura: la riapertura della Pinacoteca, il progetto della Mole, la scossa del Porto Antico, la progettualità culturale a tutto tondo, collocano la città tra i riferimenti del territorio per mostre, spettacoli, attività non sporadiche ma strutturate.

Il Ragazzo morso da un ramarro è raramente esposto in Italia, la sua ultima apparizione in una mostra aperta al pubblico è dello scorso anno, in Giappone, mentre normalmente è custodito presso la Fondazione Longhi e visitabile dagli studiosi su prenotazione. I tre mesi di esposizione ad Ancona rappresentano un’occasione unica, quindi, per gli studiosi e per gli appassionati.
L’allestimento espositivo includerà, oltre al dipinto, uno schizzo autografo di Roberto Longhi del medesimo soggetto, un percorso che racconta le vicende dello storico dell’arte relativamente a Caravaggio e un video realizzato appositamente dalla Fondazione Longhi che sarà visibile nella sala video della Pinacoteca. La visita sarà organizzata in gruppi da 20-25 persone, accompagnate da giovani guide della Pinacoteca che illustreranno e racconteranno i contenuti della mostra e, anche, i suoi rapporti con alcune opere della Pinacoteca. Nel periodo della mostra, l’ingresso in Pinacoteca sarà di 10 euro (8 i ridotti) e includerà la visita guidata di cui sopra.
Nel periodo di coincidenza tra questo evento e la mostra Ecce Homo che si terrà alla Mole dalla fine di ottobre, sarà possibile per chi visita una delle due mostre usufruire della riduzione alla seconda.

“Quello che abbiamo fatto fino ad ora, cioè la riorganizzazione dell’infrastruttura culturale, permette finalmente ad Ancona di avere una caratura nazionale, e quando una città ha una caratura nazionale arrivano opportunità come queste. L’arrivo del dipinto di Caravaggio non è un evento spot una tantum, come se ne vedono molti, ma un momento di assoluta valorizzazione di una Pinacoteca bellissima, la cui recente riapertura sarà così portata alla conoscenza di tutti. Queste cose si costruiscono con un lavoro coerente, condiviso, senza la fretta di apparire, e con l’ambizione di una crescita progressiva a livello nazionale e internazionale” commenta l’assessore alla Cultura e al Turismo Paolo Marasca

I partner dell’evento:

Organizzazione e gestione: Comune di Ancona, Civita Mostre, Fondazione Roberto Longhi
Partner tecnici: iGuzzini, The Hive, WeBoxStudio, GGF group, Social Media Team

Patrocinio di: Camera di Commercio Ancona, Fondazione Marche Cultura

Orari delle visite:

Lunedì riservato alle scuole su prenotazione
Martedì e Mercoledì visite guidate Pinacoteca + Caravaggio, su prenotazione
Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica 10-13 e 15-19

La prenotazione è consigliabile e può essere effettuata on line sul sito: www.anconaticket.it

Testo di presentazione ad opera di Civita e Fondazione Longhi

Non vi è dubbio che Caravaggio (Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, Milano 1571 – Porto Ercole 1610) rappresenti la centralità delle ricerche di Roberto Longhi (Alba 1890 – Firenze 1970). Lo storico dell’arte, una delle personalità più affascinanti della storia dell’arte del XX secolo, vi si dedicò a partire dalla tesi discussa con Pietro Toesca, all’Università di Torino nel 1911. Si trattò, a quella data, di una scelta pioneristica, tanto all’epoca il pittore era, come il critico ricorderà un venticinquennio dopo, uno dei “meno conosciuti dell’arte italiana”. Scelta che tuttavia dimostra come il giovane Longhi seppe da subito riconoscere la portata rivoluzionaria della pittura del Merisi, così da intenderlo come il primo pittore dell’età moderna. A questi lo storico dell’arte dedicò una vita di studi, dal breve saggio Due opere del Caravaggio (1913), ai Quesiti caravaggeschi (1928), agli Ultimi studi sul Caravaggio e la sua cerchia (1943), alla monografia su Caravaggio (1952), anticipata l’anno precedente dalla “Mostra del Caravaggio e dei Caravaggeschi”, allestita a Milano in Palazzo Reale.

Si trattò di una rassegna epocale che riscosse un immediato successo di pubblico, con un consenso per il pittore lombardo destinato a aumentare nel tempo e che davvero oggi non ha confini. Longhi non fu solo il più importante storico dell’arte italiano del suo secolo, ma anche un importante collezionista. Nella sua dimora fiorentina – villa Il Tasso –, oggi sede della Fondazione che gli è intitolata, raccolse un numero notevole di opere dei maestri che furono per lui occasione di ricerca e di studio. Tra queste la più importante e significativa è senza dubbio il Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, da lui acquistata intorno al 1928. Il dipinto, risalente all’inizio del soggiorno romano del Merisi e databile intorno al 1596-1597, colpisce innanzitutto per la resa del brusco scatto dovuto al dolore fisico e alla sorpresa, che si esprimono nella contrazione dei muscoli facciali del ragazzo e nella contorsione della sua spalla. Tale maestria nella resa dei “moti d’animo” fu da subito notata nella rappresentazione di questo soggetto, noto per essere ripreso in due esemplari ritenuti entrambi autografi: questo della Fondazione Longhi e quello della National Gallery di Londra. A questo proposito, già nel 1642, Giovanni Baglione, l’artista rivale del Merisi, scrisse che Caravaggio “Fece anche un fanciullo, che da una lucerta, la quale usciva da fiori, e da frutti, era morso; e parea quella testa veramente stridere, e il tutto con diligenza era lavorato”. L’acuta descrizione mette anche in risalto un altro elemento peculiare del dipinto, la “diligenza” con cui il pittore lombardo ha reso il brano della natura morta con la caraffa trasparente e i fiori, un genere pittorico riportato a dignità autonoma proprio da Caravaggio.

Dopo il successo internazionale del dipinto, che solamente per ricordare le tappe degli ultimi due anni, è stato esposto in importanti esposizioni che hanno richiamato un pubblico numerosissimo – Parigi, Musée Jacquemart-André, De Giotto à Caravage. Les passions de Roberto Longhi (2015), Mosca, Museo Pushkin, Caravaggio and his followers. Paintings from the Roberto Longhi Foundation in Florence and The Pushkin State Museum of Fine Arts (2015–2016), Tokyo, The National Museum of Western Art, Caravaggio and his Time: Friends, Rivals and Enemies, (2016) e fra poco al Museo Thyssen Bornemisza di Madrid, Caravaggio and the painters of the Nord, (2016) – lo si presenta ora “one picture show” accanto al disegno a carboncino della sola figura del fanciullo tratto dallo stesso Longhi, che vi appose la propria firma e la data 1930. Disegno anch’esso conservato alla Fondazione Longhi. Si tratta di un d’après, dal foglio a grandezza quasi naturale, che non solo dimostra l’abilità di disegnatore dello storico dell’arte (un lato della personalità di Longhi ancora poco noto al pubblico), ma che soprattutto ne attesta la perfetta comprensione dell’organizzazione luminosa del dipinto che aveva davanti gli occhi. Negli ultimi anni, sono state allestite diverse mostre dedicate ad una singola opera, ad un capolavoro di particolare importanza nella storia dell’arte. Queste iniziative hanno generalmente riscosso un significativo successo di pubblico. La presentazione di una singola opera consente di focalizzare l’attenzione del visitatore, a cui viene fornito un approfondito apparato informativo e didattico. Il Caravaggio di Roberto Longhi si pone nell’orbita di queste iniziative. Oltre alla visione del capolavoro, la mostra accoglierà il visitatore in una prima sezione introduttiva, costruita con una serie di apparati didattici e arricchita dall’esposizione del disegno autografo di Longhi. Infine sarà disponibile, in una successiva sala video, un filmato di circa 12 minuti dal titolo: Caravaggio tra Roma e Firenze. Dai Medici a Roberto Longhi. Ricostruendo le vicende anche drammatiche della vita di Michelangelo Merisi, il documentario mette a fuoco il rapporto con i Medici e le opere di committenza toscana o presenti nelle collezioni fiorentine, per concludere proprio con l’opera acquistata da Roberto Longhi e conservata nella Villa il Tasso, sede della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi.

L’esposizione è a cura di Maria Cristina Bandera, direttrice scientifica della Fondazione di Studi di Storia dell’arte Roberto Longhi.