Ancona sotto i 100 mila abitanti ed inserita nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione

Dal gennaio di quest’anno anche il Comune di Ancona fa parte dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), un database unico per tutto il paese dove sono confluiti tutti i comuni italiani con ciascuno i propri dati dei cittadini residenti.
Per il riversamento di questo patrimonio all’interno dell’Anagrafe Nazionale è stato richiesto ad ogni amministrazione comunale una attenta verifica dei dati presenti all’interno dei propri archivi, soprattutto per quanto riguarda i passaggi di residenza tra comuni diversi e le domiciliazioni temporanee.

Al termine di questa ripulitura la popolazione dorica si è assestata a 99.758 residenti contro le 100.547 unità conteggiate a fine 2020.
E se le famiglie alla fine del 2020 erano 47.820 al 30 settembre 2021 erano, anche a seguito delle nuove verifiche, 47.398. I nati residenti da gennaio al 30 settembre 2021 sono stati 470 (in tutto 673 nel 2020), mentre il numero dei deceduti residenti dall’inizio dell’anno al 30 settembre è stato di 1066 unità (contro i 1.255 nel 2020).

La valutazione fornita dal Ministero competente al Comune di Ancona all’atto della migrazione dei dati nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), è stata di 999 punti su 1000 (una delle migliori fra tutti i comuni italiani); questo soprattutto per il gran lavoro di bonifica dei dati che è stato svolto prima del trasferimento di tutto il database anagrafico comunale. Tutta l’attività è stata portata avanti per municipio dorico dalla Direzione Informatica in sinergia con la Direzione dei Servizi Demografici.

Cosa cambia con l’Anagrafe Nazionale:
L’operazione non è di poco conto perché ha coinvolto oltre 7.400 comuni italiani.
Infatti “attraverso un sistema integrato, efficace e con alti standard di sicurezza, – come scrive sul sito il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale – l’Anagrafe nazionale consente ai Comuni di interagire con le altre amministrazioni pubbliche, evitando duplicazioni di documenti e garantendo maggiore certezza del dato anagrafico e, al tempo stesso, la tutela dei dati personali dei cittadini. Per la Pubblica Amministrazione significa guadagnare in efficienza, ottimizzare le risorse, semplificare e automatizzare le operazioni relative ai servizi anagrafici, consultare o estrarre dati, monitorare le attività ed effettuare analisi e statistiche. Per i cittadini questo vuol dire accedere a servizi sempre più semplici, immediati e intelligenti, basati su informazioni condivise e costantemente aggiornate, potendo così godere a pieno dei propri diritti digitali. Ma anche risparmiare tempo e risorse, evitando di rilasciare informazioni già fornite in precedenza alle diverse amministrazioni che offrono servizi pubblici”.