“Stimo…la Mente” un progetto per gli anziani

Nei mesi scorsi l’Amministrazione comunale ha ripreso le fila del progetto “Stimo… la Menteper contrastare l’isolamento sociale delle persone anziane.

Il progetto, avviato nel 2019 anche grazie al contributo della fondazione Cariverona si era visto assegnare dalla Rete Italiana Città Sane OMS il Premio nazionale- l’Oscar della salute 2019” con una menzione speciale sulla “originalità” per l’approccio innovativo e la metodologia di lavoro adottata.

Stimo…la mente” è stato rilanciato dopo lo stop imposto dalla pandemia in una versione itinerante: circa 30 anziani auto e semi autosufficienti, fruitori del SAD, Servizio comunale di assistenza domiciliare, o di altri servizi sociali, sono stati coinvolti in tre diverse zone territoriali del Comune presso alcuni punti di ristoro della città per condividere momenti di socializzazione e convivialità alla presenza di un’ animatrice che guida e conduce il gruppo stesso nei vari momenti. Gli incontri – che proseguono anche nella stagione in corso- sono organizzati con appuntamenti settimanali della durata di circa un’ ora e mezzo, con la preziosa collaborazione del servizio trasporto della Croce gialla laddove necessario. 

 

L’esperienza ed i riscontri di tale percorso ci vengono raccontati direttamente dagli anziani:

Tina: “la mente di una persona della nostra etá deve essere stimolata, in questo il progetto stimolamente ci ha aiutati, ma vorremmo incrementare le attività, non solo di socializzazione ma anche culturali.”Se io devo esserci nel tempo, ho bisogno di avere stimoli, anche da persone molto più giovani di me, come te. Tu mi porti nel tempo. Parlare con te mi arricchisce”

Emilia “stimola la socializzazione.”

Stella: “a me piace stare in compagnia, ridere, scherzare e scambiare idee e parole. Se non ero qui a st’ora dormivo, che io alle cinque e mezza ceno”.

Edda:”non me chiede niente… Non te lo so dì in parole. Mi piacerebbe sicuramente fare delle cose nuove e interessanti, ma sicuramente sono molto felice di essere qui, di stare in compagnia. Se non fossi stata qui sarei a casa ad annoiarmi.”

Vanda: “io passo dei mesi senza aprire bocca… Questa è un’occasione di parlare e di stare insieme”.

Gabri: “Sono molto contenta e soddifatta di stimolamente itinerante. Spero in ulteriori iniziative di socializzazione.”

Renzo:”il progetto è bellissimo, è valido. Mi piace tutto perché si parla di cultura, delle attivitá per noi, di tutte le cose. Mi sento benissimo quando sono qui, mentre a casa mi sento solo e isolato.”

“Noi non siamo dei poveri vecchietti, i poveri sono quelli privi di idee e di interessi, i poveri di spirito. Questa età non la viviamo in maniera negativa, ha la sua bellezza. Non hai più l’ansia di costruire il domani, quindi costruiamo il presente, che per noi è molto importante, gli diamo più valore rispetto ai giovani perché non rimandiamo le cose a domani. Come si dice “non rimandare a domani quello che puoi fare oggi”.

Il riscontro finale dell’animatrice:

Ed io, con loro, condivido il mio presente e le emozioni, le idee, le cose da fare insieme. Il progetto non stimola la mente solo degli utenti, ma anche la mia. Per me lavorare con loro significa crescere, facendo tesoro delle esperienze e della saggezza, quella che puoi avere solo dopo aver vissuto tanto, perché hai tanto da raccontare e da insegnare. Stimo la mente è un arricchimento per tutti quelli che ne fanno parte e da tutti i punti di vista. Grazie a chi l’ha reso possibile.

L’obiettivo principale di questa iniziativa sperimentale, che si aggiunge al lavoro svolto dai centri sociali attivi nel territorio – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali, Emma Capogrossi- presidente Rete nazionale Città Sane OMS-    è quello di uscire dall’isolamento e dalla solitudine promuovendo la socialità dando così origine ad una sorta di welfare rigenerativo: le persone che ricevono una qualche forma di aiuto generano azioni solidali, mettendo in moto un meccanismo che apporta benefici a se stesse e agli altri”.

Il servizio di assistenza domiciliare (SAD) da diversi decenni attivo nel Comune di Ancona, rappresenta un “punto fermo” nei servizi agli anziani, la rivendicazione di un diritto a vivere, con gli aiuti necessari, a casa propria. Negli anni alcune cose sono cambiate, a partire dai bisogni che hanno registrato nel tempo non solo una differenziazione nelle caratteristiche (si pensi alle demenze) ma anche la necessità di soddisfare quelle esigenze di sociale in senso proprio, riguardante la relazione, l’accompagnamento, il sostegno verso una fondamentale funzione preventiva rispetto al deterioramento delle condizioni di salute. La costante analisi sull’ evoluzione del SAD, fra l’ente pubblico e la cooperativa Cooss Marche gestore del servizio, ha evidenziato la necessità di un riposizionamento dello stesso, con un ruolo cruciale nella rete dei servizi anche alla luce del suo radicamento territoriale: quello della sua valorizzazione in relazione ai nuovi bisogni degli anziani e delle loro famiglie, creando connessioni fra risorse, possibilità, risposte ad esigenze diverse. Si sono quindi sperimentati, accanto alle “tradizionali “prestazioni del SAD, nuovi approcci interessanti, inediti, innovativi, quali “Stimo ..la Mente” utilizzando la metodologia della co-progettazione pubblico-privato quale strumento che trova il proprio fondamento nei principi di sussidiarietà, trasparenza, partecipazione e sostegno dell’impegno privato nella funzione sociale.