Giornata della Memoria, in città la cerimonia delle pietre d’inciampo

“Nonostante tutto, io credo che la gente sia intimamente buona“: è stata citata una considerazione di Anna Frank che invita alla speranza all’apertura della cerimonia di posa delle pietre d’inciampo ad Ancona, con la quale oggi si è celebrata ad Ancona, la settima edizione della Giornata della Memoria. Una organizzazione articolata coordinata dal Comune che ha supportato anche in questa edizione ANPI sezione di Ancona, Anmig Marche, Comunità ebraica di Ancona e Istituto storia Marche, con la partecipazione di istituzioni, associazioni e organizzazioni del territorio e delle scuole.

  

La prima pietra svelata è stata quella dedicata alla memoria di Bruno Cagli, davanti all’ingresso della sua abitazione di via Volturno, cittadino ebreo catturato il 22.03.1944, deportato ad Auschwitz e assassinato 30.11.1944.

“La memoria ci riporta a momenti tragici- ha esordito il Sindaco Daniele Silvetti- al sacrificio di uomini e donne, di civili e militari che hanno pagato con la vita il messaggio di libertà che portavano sulle porprie spalle. Una ferita profonda ha segnato questa comunità ed è nostra responsabilità come istituzioni non solo commemorare le vittime ma trasmettere il significato di quanto accaduto alle giovani generazioni e alle scuole”.

“Salvare una vita umana- ha sottolineato da parte sua il presidente della Comunità ebraica, Marco Ascoli Marchetti– è il comandamento principale per tutti noi. La Memoria è lo strumento per mantenere in vita le persone che non ci sono più: attraverso il ricordo – ha detto rivolgendosi particolarmente ai giovani- le portiamo per sempre con noi”. Toccante la partecipazione di familiari e testimoni che hanno ricordato -come l’avv. Cagli- oltre alle vicende delle singole famiglie il contribuito dato dalla comunità ebraica alla storia e allo sviluppo di Ancona e i commenti e le poesie scritte dagli studenti, a partire da quelli dell’ IIS Vanvitelli Stracca Angelini e del Liceo Artistico Mannucci, che hanno paragonato le pietre di inciampo (ideate e diffuse in tutti i Paesi europei dall’artista Gunter Demnig) a “tante piccole gocce nel grande mare della Memoria”.

La celebrazione della Giornata è proseguita con lo svelamento di altre pietre di inciampo: presso l’edificio di Corso Garibaldi 40 nel quale visse Clara Sereno (qui abitava Clara Sereno nata 1911, arrestata 16.10.1943, deportata Auschwitz, assassinata ottobre 1943). A rappresentare l’Amministrazione l’assessore Orlanda Latini; intervenuti il prof. Marco Labbate dell’Istituto Storia Marche, lo storico Attilio Bevilacqua, i parenti della famiglia Sereno e gli studenti dei due istituti già citati. Quini in corso Carlo Alberto 68: ad accoglierlo- nel ricordo di Alvaro Pietrucci (qui abitava Alvaro Pietrucci, nato nel 1901, arrestato marzo 1944, deportato a Mauthausen, assassinato il 22.4.1945 Gusen)- l’Assessore Marco Battino, il Presidente ANPI sezione di Ancona Tamara Ferretti, ancora lo storico Bevialcqua, i parenti della famiglia Pietrucci e una delegazione degli studenti del Liceo Rinaldini. Ancora una pietra di inciampo svelata, in via Esino 90 a Torrette, alle 11,30, intitolata a Lamberto Morbidelli ( qui abitava Lamberto Morbidelli, nato 1910, catturato 9.9.1943 in Albania, deportato Schleswig Holstein, deceduto 2.11.1943) alla presenza dell’assessore Antonella Andreoli, della presidente ANMIG Ancona, Silvana Giaccaglia, e quindi un rappresentante della associazione ANEI (associazione nazionale ex internati), parenti della famiglia Morbidelli e studenti IIS Volterra Elia.

Le pietre svelate oggi si aggiungono alle 23 già collocate di fronte alle ultime abitazioni di cittadini anconetani deportati e uccisi nei Lager nazisti o deceduti durante la prigionia. Voce narrante della giornata quella di Attilio Bevilacqua, lo storico anconetano che ha seguito la ricerca dedicate alle quattro persone che saranno ricordate, assassinate in quanto ebree (Clara Sereno e Bruno Cagli), antifasciste (Alvaro Pietrucci) e IMI, ossia Internati militari italiani in Germania (Lamberto Morbidelli).