C’Entro Anch’IO –  inaugurata oggi, con la consegna delle chiavi, l’abitazione destinata a persone giovani con disabilità che vi risiederanno in regime di co-housing.

Un luogo in cui sperimentare un modello di vita domiciliare indipendente supportato dall’assistente personale. L’iniziativa del Comune di Ancona

Si è inaugurata questa mattina, con la consegna delle chiavi dell’appartamento alla presenza del Sindaco Valeria Mancinelli e dell’Assessore alle Politiche sociali Emma Capogrossi, la nuova struttura di via Ruggeri, idonea ad ospitare in regime di co-housing persone giovani con disabilità nell’ambito del progetto C’Entro Anch’IO, fortemente voluto dal Comune di Ancona in collaborazione con partner istituzionali e con alcune associazioni.

L’abitazione è stata resa disponibile grazie ad un accordo con l’ERAP in collaborazione con i professionisti di IKEA e rappresentanti del Rotary (impegnati nell’attività di assemblaggio dei mobili da loro donati per l’abitazione).

La loro emozione, il loro grazie, la loro gioia ci danno la carica per proseguire su questa strada. Grazie a tutti coloro che contribuiscono alle varie progettualità sociali” ha affermato il sindaco Valeria Mancinelli.

La pandemia che ha interessato anche il nostro territorio, non ha peraltro fermato l’impegno della Amministrazione comunale in favore delle persone con disabilità orientate al raggiungimento dell’obiettivo di realizzare una vita indipendente, al di fuori della famiglia di origine. Nel corso di quest’ultimo anno, particolarmente difficile per persone con disabilità e per le loro famiglie, l’Amministrazione difatti non ha mai smesso di lavorare per sviluppare i progetti in corso e per dare vita a nuovi servizi loro dedicati, così da trovarsi pronti per il momento della riapertura.

Tra questi progetti si colloca – si diceva – “C’Entro Anch’IO” progetto interamente orientato dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e dalla L. 18/2009, con lo scopo di favorire l’autonomia, l’inclusione e l’autodeterminazione dei destinatari.

Il progetto è stato presentato lo scorso anno dal Comune di Ancona alla Regione Marche che ha favorito l’accesso ad un fondo statale pari ad € 100.000,00 attraverso il quale è possibile retribuire gli assistenti personali grazie ai quali le persone con disabilità possono sperimentare percorsi di autonomia abitativa.

Partito inizialmente con 4 persone, ad oggi il progetto prevede la possibilità per 8 persone di sperimentare la forma del co-housing. La formula contempla un contestuale confronto con altri soggetti con disabilità nonché la possibilità di condividere l’assistente personale tra persone conviventi. Il nuovo alloggio (mq. 105) è stato oggetto di ristrutturazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche e per installare alcuni ausili di domotica e si compone di 4 vani (sala e tre camere da letto) una cucina abitabile e due vani accessori utilizzati come bagni.

L’abitazione di Via Ruggeri si trova in un quartiere periferico di Ancona adeguatamente servito da trasporti pubblici e vede la presenza di vari servizi facilmente accessibili, consentendo anche alle persone con disabilità di migliorare i percorsi di vita autonoma.

La città di Ancona – spiegano il Sindaco Mancinelli e l’Assessore Capogrossi – da molti anni è impegnata nel promuovere i diritti delle persone con disabilità, non solo di servizi in risposta ai loro bisogni. Tra i diritti c’è quello di poter vivere emancipandosi dalla famiglia di origine, di abitare in autonomia, e di conseguenza il nostro obiettivo è quello di garantire interventi finalizzati all’inclusione, al potenziamento delle autonomie acquisite, al mantenimento delle abilità raggiunte, con priorità alle situazioni di maggiore gravità, in linea con quanto disposto da normative nazionali  e regionali in materia. Grazie alla rete che si è costituita con Enti pubblici e del Terzo settore possiamo conseguire risultati come questo, e contiamo di ampliare ulteriormente la progettazione per offrire un sistema articolato di risposte adeguate alle giuste aspettative delle persone con disabilità e delle loro famiglie”.