FESTA PER LA LIBERTA’ DEI POPOLI 2017: 30 ANNI DI APPUNTAMENTI AD ANCONA

Compie 30 anni quest’anno la Festa per la Libertà dei Popoli, reso possibile da sempre dalla messa in rete di numerose associazioni,   e si presenta alla cittadinanza con un programma quanto mai denso di appuntamenti di estrema attualità ed interesse, che trova un comune denominatore nel rifiuto dei muri, delle divisioni fisiche, morali e psicologiche.   L’evento, sostenuto come sempre dal Comune di Ancona, dall’assessorato alla Partecipazione Democratica e alla Cultura, si svolgerà il 6-7-8 luglio 2017 a Forte Altavilla Pietralacroce.   Centrale sarà l’incontro di sabato 8 luglio alle 19, durante il quale le ONG faranno chiarezza e porteranno testimonianze sul tema “Il mare non ha confini- Salvataggi in mare e politiche europee sull’immigrazione.

 

Ricco e variegato il programma della festa 2017:   si parte illuglio, nel pomeriggio, con iniziative dedicate ai bambini, recital di poesie africane e l’iniziativa “La terra balla” dedicata al terremoto. Proseguirà la sera con “Insieme contro i muri: ti racconto 30 anni della festa per la libertà dei popoli” e poi – novità!- “Poetry Slam” con nuovi poeti italiani – iniziativa dedicata alla poesia.   Si prosegue venerdìluglio con nuovi autori in lingua italiana – brigate poeti rivoluzionari – il cielo di Palestina e sabato luglio – come anticipato- con “Il mare non ha confini: salvataggio in mare – politica europea sull’immigrazione – le ONG raccontano” con l’intervento di Eugenio Alfano di Amnesty International, Andrea Bellardinelli coordinatore programma Italia Emergency, Giuseppe De Mola di MSF Italia, Stefano Trovato della CNCA membro Tavolo nazionale Asilo, Nazzarena Zorzella della ASGI; introduce e modera Daniele Valeri. In serata “No alla violenza sulle donne” fiaccolata organizzata dall’associazione Terza Via; seguiranno racconti di immigrazione e suoni d’Africa.

Tre le mostre fotografiche in programma:

Il risveglio della Sibilla, a cura di Eddy Bucci ed Eleonora Ponzio

Fine pena mai con le immagini dell’universo carcerario a cura dell’Associazione Officina Hancinan mostra di scatti su Ancona e Cina a cura dei ragazzi del Liceo Savoia Benincasa.

Tutte le sere cucina etnica e non con prodotti alimentari provenienti dalle zone terremotate; Il cielo del forte: visita guidata alle stelle seguirà Visita guidata del Forte Altavilla su prenotazioni al telefono 347 71 37 959.

 

“E ‘ una iniziativa che ha precorso i tempi- ha sottolineato l’assessore Stefano Foresi nel presentarla questa mattina- e della quale c’è sempre molto bisogno. I valori che porta avanti sono fondanti e vanno ribaditi. Alla Festa dei Popoli, come ormai familiarmente chiamata, l’Amministrazione è molto affezionata”.

“I tempi sono cambiati con le epoche- ha ribadito l’assessore Paolo Marasca– ma il nucleo centrale è sempre più centrale. Siamo circondati da una quantità di tragedie, l’Italia è una sorta di molo cui aggrapparsi.   Per la sua storia, per il suo ruolo, Ancona deve focalizzarsi in modo permanente sulla tematica dell’incontro tra i popoli, avvalendosi delle persone più autorevoli e competenti”.

A ricordare lo start dell’iniziativa, 30 anni fa Roberto Frey, ideatore e anima della Festa: “è nata dall’idea di organizzare un evento che mettesse insieme più culture e trasferisse conoscenze, di un confronto su temi internazionali quali la libertà, la solidarietà, la non violenza. Un po’ preoccupati di imbarcarci in un’impresa al di sopra delle nostre forze ma al contempo spinti dall’entusiasmo non ci immaginavamo che potesse essere solo l’inizio di un lungo viaggio.   Abbiamo coinvolto amici e compagni, bussato a tante porte e ricevuto da subito una mano da tanti: i lavoratori portuali, il CVM, militanti del sindacato, la Società Mutuo Soccorso Pace e Unione di Pietralacroce, le cooperative e i numerosi amici – oggi molte ong- che hanno prestato la loro opera.”

“Tre giorni di festa intensi ad ogni edizione- aggiunge l’altro storico organizzatore Daniele Valeri.   Siamo stati fortunati ad incontrare tanti viaggiatori e ci siamo fermati ad ascoltarli perché i loro racconti – come scrive Pino Cacucci – esprimono il riscatto della memoria contro l’oblio in un mondo che spinge a dimenticare troppo in fretta.   Wassim Damash ha raccontato la Palestina, Gianni Sofri e Pio D’Emilia ci hanno accompagnato a scoprire l’India e il Giappone, l’indimenticabile Dino Frisullo ci ha fatto conoscere   i dannati della terra, siano essi i curdi reclusi in Turchia o immigrati segregati in un CPT. Saverio Tutino che ha conosciuto il Che e narrato della ancora non burocratizzata rivoluzione cubana. Ernesto Balducci ed Eugenio Melandri hanno spiegato le contraddizioni della nostra società. E poi Mario Dondero indimenticabile fotoreporter. Fino al pronipote di Toro Seduto che in mezzo ad una marea di bambini narrava del popolo delle grandi praterie. Questa è stata la Festa per la libertà dei popoli per trenta anni, così continuerà finché noi tutti avremo voglia ancora di ascoltare chiunque abbia una storia da raccontare”.