LA PREOCCUPAZIONE E L’IMPEGNO DEL COMUNE SU QUALITA’ E TARIFFE DEI SERVIZI PER I DISABILI DOPO LA DELIBERA REGIONALE

Il Comune di Ancona esprime seria preoccupazione per gli effetti dell’applicazione della Delibera Regionale 1331 del 25/11/2014 che definisce le nuove regole per tutti i servizi residenziali (residenze per anziani, residenze sanitarie assistite) e semiresidenziali (centri diurni) che da anni offrono risposte ai bisogni di molti anziani, disabili e persone affette da varie fragilità socio-sanitarie.

“Le nuove regole – spiega l’assessore ai Servizi Sociali Emma Capogrossi – prevedono una diminuzione dei minuti di assistenza con il rischio di un peggioramento della qualità del servizio, e la diminuzione della quota a carico dell’ASUR. Per mantenere l’attuale livello assistenziale dei centri residenziali e semiresidenziali, necessariamente occorrerebbe aumentare la quota a carico degli utenti.

La criticità maggiore riguarda i servizi per i disabili dove l’applicazione delle delibere e degli standard previsti dalla Regione inciderebbe sia sulla qualità dei servizi sia sulla potenzialità di accoglienza (e sono servizi che hanno anche liste di attesa). Ciò rischia di andare a delineare dei servizi su un modello assistenziale, a discapito di un modello comunitario: meno personale, meno attività e laboratori, meno possibilità di applicare i livelli essenziali di assistenza (LEA)”.

Nei mesi scorsi il Comune di Ancona ha condiviso con altri Comuni ed Ambiti Territoriali della Regione Marche un approfondimento su questi temi, e ha aderito al Comitato Campagna Trasparenza e Diritti che per primo ha evidenziato le conseguenze negative che l’applicazione delle delibere regionali avrebbe prodotto.

“Nonostante ciò – prosegue l’assessore Capogrossi – la delibera il 25 novembre è stata approvata e nei tavoli istituzionali ANCI e Regione sono state affrontate le conseguenze dell’applicazione a partire da gennaio 2015, solo con riunioni il 22 e 29 dicembre quando ormai le decisioni erano state assunte. L’unica proposta emersa in quegli incontri, che potrebbe in qualche modo limitare i danni prodotti, sembra essere quella di utilizzare il Fondo di Solidarietà sia per quanto riguarda  la componente di maggior spesa a carico dei cittadini sia per la spesa a carico dell’ente per il mantenimento degli standard dei servizi”.

Nei prossimi giorni dovrebbe tenersi un incontro per meglio esaminare tale ipotesi “e auspichiamo – conclude l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Ancona – che davvero si individui una soluzione perché non si metta a rischio la qualità dei servizi e non si aggravi ulteriormente il peso già sostenuto dalle famiglie. Ciò è tanto più urgente se si considera che nonostante questa condizione di grave incertezza di sostenibilità economica, i Centri e i Comuni sono impegnati a garantire la continuità dei servizi”.