L’ASSESSORE ALLA CULTURA, PAOLO MARASCA, INTERVIENE IN MERITO A PALAZZO CAMERATA

Circa le notizie apparse su Palazzo Camerata, sede dell’assessorato alla Cultura, Turismo e Politiche Giovanili, mi occorre fare alcune precisazioni, senza naturalmente entrare nel merito della struttura, che non compete al Servizio Cultura.

L’intenzione di trasformare Palazzo Camerata nel “palazzo della Storia” è stata assunta dall’amministrazione già nel 2016, e concordata con la Fondazione Cariverona, proprietaria dell’immobile. Questa intenzione si è trasformata in urgenza quando, all’indomani del sisma, la sede dell’Istituto di Storia della Resistenza delle Marche, una delle raccolte librarie e archivistiche più importanti della Regione e finanziate direttamente dalla Regione Marche stessa, è risultata inagibile. L’istituto si è dapprima messo in stand by, chiedendo ospitalità presso Palazzo Camerata per espletare le funzioni primarie, ma poi quando, nel 2018, ha ricevuto lo sfratto esecutivo, legato al tema dell’inagibilità, per evitare che la preziosa raccolta di libri, documenti e archivi andasse perduta, abbiamo concesso il rapido e inatteso trasferimento del loro patrimonio a Palazzo Camerata. Ciò è avvenuto quasi contestualmente con il trasferimento temporaneo dei servizi di base della nostra Biblioteca Comunale. A seguito di questo trasferimento, gli uffici si sono ovviamente adoperati per iniziare la progettazione degli impianti necessari alla custodia di così tanti libri, e a quanto mi risulta il procedimento sta andando avanti, con la messa a punto dell’impianto antifumo e dell’allarme antincendio. Questo avviene grazie a un’interlocuzione propositiva con i VVFF, ai quali si prevede di presentare il piano di collocazione concordato con l’Istituto di tutti i volumi nell’ampia metratura del Palazzo.

Da quanto detto, risulta chiaro che l’Amministrazione e il Servizio Cultura sono riusciti nella difficile impresa di preservare una raccolta di libri, archivi e documenti assolutamente unica e preziosa della città e della Regione, in una situazione assolutamente emergente, che può essere paragonata a quella che riguarda le opere d’arte attualmente custodite presso un deposito alla Mole affidato alla Soprintendenza. Salvare i beni culturali è, a volte, anche compito degli enti come il nostro. Adeguarci a questa emergenza, mettendo tutto in sicurezza, ovviamente è conseguente e si fa.

Chiudo sottolineando come proprio la futura destinazione culturale e prestigiosa del Palazzo abbia giocato un ruolo importante nell’intenzione della Fondazione Cariverona di cedere il diritto di superficie di Palazzo Camerata al Comune di Ancona, anziché cercare di venderlo a privati, decisione che fa onore a una Fondazione così attenta alla cultura, e ci riempie di soddisfazione. Palazzo Camerata sarà, grazie anche all’imminente apertura dello studentato a ridosso dell’edificio, un centro di cultura costantemente in azione.”