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GIORNATE FAI DI PRIMVAERA – RIFUGIO CARCERE SANTA PALAZIA
Marzo 22 - Marzo 23
Sabato 22 marzo dalle ore 15:00 alle ore 18:30 (ultimo ingresso 18:00) e domenica 23 marzo dalle ore 10:00 alle ore 18:30 (ultimo ingresso 18:30) al Rifugio del Carcere di Santa Palazia, si terrà un appuntamento delle Giornate FAI di Primavera.
DESCRIZIONE
Sono arrivate le Giornate del FAI di Primavera 2025, un’occasione unica per esplorare luoghi straordinari solitamente chiusi al pubblico nelle Marche.
Il 22 e 23 marzo 2025 torna l’evento che celebra il patrimonio culturale e paesaggistico con aperture speciali e visite guidate.
In questo evento si può visitare il Rifugio del Carcere di Santa Palazia.
Il convento di Santa Palazia (in seguito carcere di Santa Palazia) era un complesso di edifici di Ancona che si trovava sul colle dei Cappuccini, nei pressi dell’anfiteatro romano, sotto le mura del Parco del Cardeto, all’epoca in via Fanti, oggi via Birarelli.
L’ingresso del tunnel è riconoscibile mediante una lapide commemorativa, tunnel lungo circa 100 metri nei quali si ripercorrono, attraverso la presenza di didascalie e fotografie in bianco e nero, i momenti di paura e di terrore di una città devastata dai bombardamenti.
Il convento fondato nel 1590 da papa Sisto V, soppresso nel 1810 a seguito del decreto napoleonico, nel 1864 divenne sede di un istituto carcerario. Durante la II guerra mondiale i carcerati costruirono un rifugio antiaereo al di sotto del complesso con due ingressi al tunnel, uno dall’interno per i carcerati e uno dalla strada per i civili, rifugio che dava riparo anche ai detenuti del vicino Carcere dei Minorenni.
Durante il bombardamento del 1º novembre 1943 più di 700 persone morirono all’interno del rifugio antiaereo (molte a causa dello spostamento d’aria determinato dallo scoppio delle bombe nei pressi dei due ingressi).
A seguito dei gravi danni causati dal terremoto del 1972, senza tentare neppure un recupero delle strutture più antiche, il complesso venne totalmente demolito.
L’edificio conventuale si sviluppava attorno a un chiostro. In un documento del 1979 si afferma che, nella zona dove si trovava un reparto del carcere, durante la demolizione delle strutture, sono state rinvenute delle arcate, tuttora visibili, appartenenti probabilmente alla strada precedente all’attuale tracciato di via Birarelli e che avevano la funzione di sostenere la struttura del carcere stesso. Il complesso conventuale era molto grande e le sue strutture andarono a obliterare anche l’area interessata dall’anfiteatro romano.
Il tunnel fu adibito a rifugio durante la II guerra mondiale quando, in Italia, vennero creati alcuni ripari antiaerei per i civili, soprattutto nei sotterranei dei palazzi adibiti a ricovero indicati all’esterno da una lettera R.
Il rifugio in questione rientra in questa categoria, ovvero una struttura difensiva volta alla protezione dei civili da attacchi aerei ma del tutto scarsi e insufficienti per l’intera popolazione.
Il rifugio anconetano è un tunnel lungo circa 100 metri, costruito in cemento armato, dotato di un cancello divisorio circa a metà della lunghezza, con entrata in via Fanti e l’altra che conduceva all’interno del carcere.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
L’ingresso prevede un contributo a partire da € 3,00 utile per sostenere il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.
Non è richiesta la prenotazione.
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.