MOSTRA RINASCIMENTO MARCHIGIANO: LE OPERE, GLI ORARI, LE AGEVOLAZIONI

MOSTRA RINASCIMENTO MARCHIGIANO: LE OPERE, GLI ORARI, LE AGEVOLAZIONI

La mostra

Dopo un periodo di attenta e accurata preparazione, dall’11 aprile è aperta alla Mole Vanvitelliana la mostra “Rinascimento marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma lungo i cammini della fede”, a cura di Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, focalizzata sulla valorizzazione e promozione del patrimonio storico artistico proveniente da chiese e musei dei comuni colpiti dai sismi del 2016-17 (area Sud della regione Marche) e del novembre 2022 (province di Pesaro Urbino e Ancona).

 L’esposizione,  fino al 15 giugno 2025, sarà anche l’occasione per i visitatori, per seguire un percorso di visita e conoscenza, oltre che dell’esposizione, anche della Mole nel suo complesso e del Museo Omero così da coinvolgere attivamente nella promozione tutti quei soggetti che per il loro ruolo possono trasmettere informazioni, organizzare visite e sensibilizzare studenti, cittadini e turisti rispetto a questo evento. In questo modo non saranno solo gli enti e i soggetti organizzatori a farsi parte promotrice, ma gli strumenti per la diffusione delle informazioni saranno forniti a una parte più ampia e attiva all’interno del tessuto economico, sociale e culturale del nostro territorio.
“Sembrano ormai lontane – scrivono i curatori Papetti e Moriconi nell’introduzione al catalogo – le drammatiche giornate dei mesi di agosto e di ottobre del 2016 quando nell’entroterra appenninico la terra tremò violentemente mietendo molte vittime, distruggendo interi paesi come Amatrice e Arquata del Tronto, causando il crollo di edifici monumentali patrimonio della civiltà europea, danneggiando molte opere d’arte mobili: danni materiali ed immateriali, determinanti per la disgregazione dell’identità stessa di una vasta area legata al contesto sibillino, che nonostante l’impegno profuso dalle istituzioni ancora devono essere in parte risarciti. A quei danni che tutta la stampa mondiale ha documentato, si aggiungono quelli più recenti prodotti nel novembre del 2022 da una scossa avvenuta nel Mare Adriatico che ha danneggiato una delle chiese più conosciute della città di Ancona, la chiesa del Santissimo Sacramento a dimostrazione che il terremoto in questa regione non risparmia nessuno, né l’entroterra appenninico né la fascia costiera”.

 

Le tre sezioni della mostra

Le opere in mostra, tutte restaurate da professionisti marchigiani, sono di notevole interesse dal punto di vista storico artistico e vengono presentate in tre distinte sezioni articolate in ordine cronologico.

Nella prima sezione, dedicata alle opere medievali, tra i grandiosi crocifissi lignei spicca quello a rilievo su croce sagomata con cielo blu stellato realizzato per la chiesa paleocristiana dedicata al Santissimo Salvatore di Ancona (oggi Santi Pellegrino e Teresa, dopo i rifacimenti settecenteschi), restaurato da Maria Laura Passarini. Il Crocifisso, risalente al XIII secolo (legno di pioppo policromo cm 189,5 x 183; croce cm 249 x 206), è una delle opere anconetane presenti all’interno dell’esposizione. Questo rientra nella tipologia del Christus Triumphans come quello di Matelica, anch’esso esposto in mostra. Il Crocifisso di Ancona proviene dalla chiesa paleocristiana dedicata al Santissimo Salvatore, restaurata in epoca medievale tra il 1213 e il 1224 e poi conosciuta con il titolo di San Pellegrino per la presenza delle reliquie del martire Pellegrino rinvenute nella chiesa. In età moderna la chiesa parrocchiale officiata dai padri Carmelitani Scalzi venne demolita e ricostruita sotto il titolo dei Santi Pellegrino e Teresa (agli Scalzi) nei primi anni del Settecento. A partire dal secolo XII molte chiese d’Occidente si erano dotate di grandi crocifissi in cui il Cristo sulla croce veniva rappresentato vivo e trionfante in quanto Salvatore dell’umanità e così continuò a essere rappresentato in epoca romanica. L’intervento, reso necessario dalla presenza di gravi e diffusi segni di attacco xilofago pregresso e attivo che è stato causa di lacune nel supporto, è stato mirato alla migliore conservazione del bene, ma senza la ricostruzione di parti perdute nel corso del tempo.

La seconda sezione è dedicata alla pittura rinascimentale: oltre alle opere di Carlo Crivelli, Antonio Vivarini, Pietro Alamanno e Cola dell’Amatrice, si segnala la presenza di uno dei capolavori di Lorenzo d’Alessandro, conservato al Museo Piersanti di Matelica ma proveniente dalla scomparsa chiesa di San Michele Arcangelo. Si tratta della Madonna in trono col Bambino e sant’Anna, san Rocco e san Sebastiano (seconda metà del XV secolo). La tavola, prima dell’attuale intervento di restauro, si presentava in pessimo stato di conservazione con numerosi e vistosi distacchi della pellicola pittorica dal supporto; sul retro essa era inoltre vincolata da un complesso sistema di contenimento a reticolato che è stato rimosso e sostituito.

La terza sezione, dedicata alle opere del XVII secolo, conclude il percorso con opere di Ludovico Trasi, Giuseppe Puglia detto il Bastaro, e l’olio su tela San Carlo Borromeo in gloria e santi (1625 – 1630) di Cesare Dandini (Firenze 1596 – 1657), la seconda anconetana in mostra, proveniente dalla chiesa del Santissimo Sacramento. Si tratta di un’opera di grandi dimensioni (470×240 centimetri), restaurata a cura di Maria Veronica Soro. Questa pala di Ancona a Dandini fu commissionata dal musico Giovan Battista Severi legato alla corte medicea per l’altare dedicato a San Carlo Borromeo. La rappresentazione di san Carlo Borromeo è abbastanza ricorrente nell’iconografia dell’arcivescovo milanese nel secolo XVII, il quale con i santi Ignazio di Loyola e Filippo Neri fu l’artefice della riforma della Chiesa dopo il Concilio di Trento”. All’interno dell’opera è presente anche la figura di San Lorenzo, significativa per Ancona in quanto a questo santo era dedicata l’antica basilica edificata sul monte Marano (colle Guasco) destinata poi nel Basso Medioevo alla cattedrale di San Ciriaco.

 

Oltre il visibile: un QR code per scoprire i segreti delle opere

La mostra “Rinascimento marchigiano” si arricchisce di nuove possibilità nella tappa anconetana e, successivamente, nella tappa finale di San Severino Marche. Il Laboratorio A.R.T. & Co. Srl di Ascoli Piceno, spin-off dell’Università di Camerino, ha infatti realizzato approfondite indagini diagnostiche su cinque importanti opere esposte, dal trittico di Carlo Crivelli al polittico di Antonio Vivarini.

Le analisi scientifiche non invasive hanno consentito di rivelare i disegni preparatori presenti al di sotto della pellicola pittorica e, di conseguenza, i cosiddetti “pentimenti”, cioè le modifiche realizzate dall’artista in corso d’opera. Inoltre, sempre attraverso sofisticate strumentazioni portatili, sono stati identificati i pigmenti utilizzati dai Maestri: ad esempio, si è scoperto che nel polittico di Corridonia Antonio Vivarini ha fatto largo uso del lapislazzuli, il più prezioso pigmento impiegato all’epoca, un pigmento che, proprio per il suo costo, gli artisti spesso quotavano a parte e che, di conseguenza, era appannaggio solo di ricche committenze.

I risultati più rilevanti delle indagini saranno mostrati ai visitatori durante il percorso di visita. Le opere indagate, infatti, saranno dotate di un QR Code che consentirà di accedere a brevi video divulgativi.

 

Aperture, agevolazioni e promozioni. I cittadini ambasciatori della città

La mostra sarà aperta: martedì, mercoledì e giovedì h. 16-19; venerdì h. 15-19; sabato, domenica e festivi (lunedi dell’Angelo, 25 aprile, Primo maggio, 2 giugno) h.  11-19. Visite guidate fuori orario su prenotazione per scuole e gruppi.

 La mostra sarà anche l’opportunità per promuovere con i cittadini e con i visitatori l’attività culturale del Comune di Ancona, oltre che il territorio e il turismo. Proprio per questo motivo sono state studiate agevolazioni e pacchetti speciali per l’ingresso.

Biglietti:

intero € 8,00

ridotto € 5,00 previsto per: residenti del Comune di Ancona; studenti universitari; over 65; under 25; possessori di card Feltrinelli, Coop, Marche Teatro, ACI; iscritti al FAI, Italia Nostra Touring Club Italiano e Icom; famiglie con minori al seguito. La riduzione è prevista inoltre per: coloro che pranzano in un ristorante di Ancona o hanno soggiornato almeno una notte nelle strutture ricettive marchigiane; non residenti in Ancona, visitano la mostra presentati e accompagnati da un residente che diventa ambasciatore della città.

gratuito: under 16; giornalisti muniti di tesserino; guide turistiche iscritte all’albo nazionale; ospiti, per almeno 2 notti, nelle strutture ricettive del comune di Ancona; persone con disabilità accompagnati.

INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI per GRUPPI e SCUOLE: Ancona Servizi, mail annamaria.latilla@anconaservizi.it; cellulare 333 6168898

BIGLIETTI SPECIALI e PACCHETTI DI VISITA INTEGRATI MOSTRA-MOLE: Ancona Servizi, mail annamaria.latilla@anconaservizi.it; cellulare 333 6168898

Venerdì sabato e domenica ore 18 visita della mostra e del marciaronda con vista su Ancona con guida, su prenotazione € 10, minimo 10 persone. Possibilità di aperitivo a scelta tra i plant based e calice di vino o spritz al prezzo di 10 euro a The Mole  – Caffe Letterario.

Reciprocità di ingresso ridotto tra mostra e Collezione Design del Museo Statale Tattile Omero.

Considerata la posizione della Mole, non lontana dal centro città, e per fruire anche della passeggiata, si consiglia ai visitatori e ai cittadini di raggiungere la sede della mostra a piedi dal centro.

I promotori e sostenitori

Promossa da Comune di Ancona, Anci Marche e Pio Sodalizio dei Piceni, è realizzata con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti, Paesaggio delle Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, e quella delle Province di Ancona e Pesaro e Urbino, con il contributo del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016, del Ministero della Cultura-Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per le Marche , della Regione Marche, dei comuni di Ascoli Piceno, San Severino Marche; si avvale del patrocinio della Fondazione Marche Cultura e della collaborazione di Marche Teatro; organizzata a cura di Artifex.
Ancona è la terza tappa di questa esposizione, dopo Roma e Ascoli Piceno e prima di San Severino Marche.

Approfondimenti

A questo LINK un approfondimento sulla mostra dal magazine on line del Comune di Ancona COMUNICANCONA
Nella sezione allegati il depliant informativo della mostra in lingua italiana e inglese.

Allegati (2)

Ultimo aggiornamento

12 Aprile 2025, 01:23

Pubblicazione

28 Marzo 2025, 11:25