APPUNTAMENTO GIOVEDI’ 20 FEBBRAIO CON “ERO L’UOMO DELLA GUERRA – LA MIA VITA DA FABBRICANTE DI ARMI A SMINATORE”
La storia di un ex fabbricante di mine anti uomo, il suo racconto, la sua vita nelle parole del libro “Ero l’uomo della guerra – La mia vita da fabbricante di armi a sminatore” (Editori Laterza), i cui autori, Vito Alfieri Fontana e Antonio Sanfrancesco, saranno il 20 febbraio, al Ridotto delle Muse per un incontro aperto alla cittadinanza, a partire dalle 17.30, guidato da Carlo Cefaloni, giornalista di Città Nuova. L’appuntamento, organizzato dal Forum delle Associazioni Familiari delle Marche in collaborazione con l’IIS Vanvitelli – Stracca – Angelini con il sostegno del l’Università della Pace e l’ANCI-Marche, è patrocinato dal Comune di Ancona. Gli autori saranno presenti in città fin dalla mattina, quando incontreranno gli studenti nella sede del citato istituto, che nel corrente anno scolastico, nell’ambito di un progetto, hanno letto il libro, guidati nell’analisi e nell’approfondimento dai loro docenti.
Il volume che sarà presentato è stato uno dei finalisti del “Premio città del Libro e della Famiglia” – edizione 2024, nato su iniziativa del Forum delle Associazioni Familiari nazionale e del Comune di Pontremoli, in collaborazione con la Fondazione “Citta del Libro”. Il Forum delle Associazioni Familiari delle Marche, fin dalla prima edizione di tale premio, si è impegnato nella divulgazione delle opere che raccontano la bellezza della famiglia come luogo di crescita, di incontro tra generazioni e di custodia di valori. In questo percorso sono state coinvolte anche le scuole del territorio di riferimento.
Nel libro, per la prima volta, un ex fabbricante di armi, che nella sua carriera ha progettato e venduto due milioni e mezzo di mine antiuomo, racconta senza reticenze le due vite che ha vissuto: da fabbricante di strumenti bellici a operatore umanitario. È la storia vera di Vito Alfieri Fontana che per oltre vent’anni, alla guida dell’azienda di famiglia, ha progettato e prodotto mine vendendole in diversi Paesi del mondo. Poi, nei primi anni Novanta, il figlio gli chiede: «Ma tu, papà, sei un assassino?», innescando – in parallelo con l’avvio della Campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo, guidata in Italia anche da Gino Strada – una lacerante conversione personale che lo porta a cambiare vita. Nel 1993 Fontana decide di chiudere con l’azienda di famiglia; nel 1997 va ad Oslo come consulente della Campagna accanto all’attivista statunitense Jody Williams, che per questo impegno riceverà il Nobel per la pace. Due anni dopo comincia la sua seconda vita. Con l’Ong Intersos inizia il suo impegno di sminatore nei Balcani, per permettere alle popolazioni appena uscite dalla guerra un ritorno alla normalità.
Ultimo aggiornamento
18 Febbraio 2025, 14:52
Pubblicazione
18 Febbraio 2025, 14:52