“TIME TO PREVENT”: a cura delle Opere Caritative Francescane e in rete con il Comune di Ancona e altre realtà

presto al via corsi di formazione e iniziative nelle scuole in tema di prevenzione HIV e altre infezioni grazie al progetto vincitore di un bando internazionale. L’iniziativa fa il bis con “TIME TO CHECK”, l’attivazione di check-point ad Ancona e nel territorio provinciale

Dopo il progetto “Time to Check”, che ha portato all’apertura di un check-point diffuso nella provincia – ad Ancona è operativo quello di via delle Grazie- le Opere Caritative Francescane hanno dato vita ad un secondo progetto, “Time to prevent” nel segno della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, con attenzione particolare all’infezione da HIV. Con questa seconda iniziativa, d’intesa con le realtà del territorio che sono da anni in rete assieme al Comune di Ancona, verrà coperta in modo capillare l’area del capoluogo per raggiungere persone a rischio e studenti con iniziative e strumenti studiati ad hoc per queste fasce di popolazione.

Il progetto verrà realizzato grazie al finanziamento vinto al Community Award Program 2022 (*) Bando di concorso promosso in Italia dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences (**) per selezionare e premiare i migliori progetti presentati da Associazioni pazienti o Organizzazioni no profit del Paese nell’area delle malattie infettive, delle patologie oncologiche e oncoematologiche.

L’attuale situazione –spiega il Dottor Luca Saracini, Direttore Generale dell’Associazione Opere Caritative Francescane e proponente del progetto vincitore- rende essenziali interventi mirati alla sensibilizzazione e alla prevenzione in materia di HIV/AIDS che favoriscano quanto più possibile il ricorso precoce al test. “Time to prevent” prevede interventi da indirizzare a tutta la popolazione in modo molto mirato perché la mancanza di consapevolezza si rileva non solo tra le persone più vulnerabili al virus (persone senza fissa dimora, persone in condizione di povertà estrema, detenuti, stranieri/migranti, sex worker, persone appartenenti alla comunità LGBTQ+) ma anche nei sottogruppi di popolazione che vengono spesso considerati a minor rischio, i giovani innanzitutto, dove molto bassa è la consapevolezza.

Non dimentichiamo che la pandemia da Covid-19 – sottolinea dal canto suo l’assessore alle Politiche sociali e Sanità, Emma Capogrossi, da un biennio presidente della Rete italiana Città Sane OMS ha impedito di fatto l’accesso ai servizi sanitari nel loro complesso e riguardo all’ HIV e alle malattie sessualmente trasmesse non ha sicuramente facilitato le diagnosi di nuove infezioni. Perciò plaudiamo a questo nuovo risultato conseguito dalle Opere Caritative Francescane riguardo a un progetto che sviluppa ulteriormente sensibilizzazione e prevenzione in questo ambito e che sarà condiviso ancora una volta dalla rete territoriale che lavora in piena sinergia ormai da lungo tempo. La portata dell’iniziativa difatti comporta l’impegno e la collaborazione tra diverse realtà attive sul territorio, tra le quali il Comune di Ancona e molte delle associazioni di volontariato operanti nella provincia” .

Il progetto partirà dalle popolazioni più vulnerabili. Verranno realizzati corsi dedicati a operatori e volontari, ai quali verrà erogata una formazione specifica sui temi dell’HIV e delle malattie sessualmente trasmesse. Il personale così formato entrerà in contatto con i gruppi di persone che costituiscono le popolazioni più vulnerabili informando, lasciando materiale di approfondimento multilingua e promuovendo l’accesso al check point di Ancona per eseguire il test.

Verranno inoltre organizzati incontri nelle scuole secondarie dell’anconetano con l’obiettivo di informare ed educare i giovani studenti. In concomitanza degli incontri, gli studenti verranno coinvolti in un Concorso di idee: saranno chiamati a rielaborare le informazioni ricevute negli incontri producendo contenuti originali sul tema della prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale indirizzati ai propri coetanei. La premiazione delle opere migliori avverrà nella giornata del 1° dicembre 2023, dedicata alla lotta all’HIV.

L’efficacia e il gradimento delle iniziative messe in campo verranno valutate grazie alla somministrazione di questionari sia prima del loro avvio sia dopo la loro conclusione così da avere una misura del loro impatto.

(*) Community Award Program

Il Community Award Program – giunto alla sua 10a edizione – è il Bando di concorso promosso da Gilead Sciences finalizzato a selezionare e premiare i migliori progetti proposti da Associazioni pazienti e più in generale da Organizzazioni No Profit italiane che, secondo il giudizio di una Commissione giudicatrice indipendente, dimostrino di avere ricadute positive sulla qualità di vita e sull’assistenza terapeutica delle persone affette da HIV, patologie oncologiche e oncoematologiche. Cinque i criteri di valutazione dei progetti: 1. Contenuto; 2. fattibilità; 3. Originalità e innovatività del tema oggetto del progetto; 4. Esperienza del proponente nell’ambito tematico del progetto; 5. Valenza dell’impatto sociale del progetto e gestione delle criticità etiche. Per saperne di più: www.bandigilead.it

(**) Gilead Sciences

Gilead Sciences è una società biofarmaceutica californiana che da trentacinque anni ricerca e sviluppa farmaci innovativi per contribuire alla salute del mondo. L’azienda è impegnata sul fronte del progresso in medicina per la prevenzione e il trattamento di patologie come HIV/AIDS, malattie epatiche, ematologiche e oncologiche. Gilead ha sede a Milano dall’anno 2000 e collabora con i partner istituzionali, scientifici, accademici, industriali e le comunità locali per ricercare, sviluppare e rendere disponibili le terapie anche per pazienti italiani. Ulteriori informazioni su www.gilead.it