ALCUNE PRECISAZIONI DELL’ASSESSORE ALLA CULTURA E TURISMO, PAOLO MARASCA, DOPO L’USCITA DEL COMUNICATO STAMPA DI ITALIA NOSTRA

 

“Mi duole intervenire per rispondere a un’associazione titolata e importante, che evidentemente ha ritenuto più urgente uscire sulla stampa che approfondire dieci minuti l’argomento che stava trattando. Per prima cosa, quindi, vanno fatte alcune precisazioni, tra l’altro già chiaramente apparse sui quotidiani nei giorni scorsi:

 

l’atto di indirizzo della Giunta Comunale arriva a seguito di un dialogo costante con la Soprintendenza; nel corso di questo dialogo, la Soprintendenza ha espressamente considerato plausibile l’estensione temporale dei dehors degli operatori intenzionati a collaborare alla valorizzazione e alla manutenzione della Fontana del Calamo; durante questi colloqui la Soprintendenza non ha parlato di estensione spaziale né nessuno ha mai parlato di cambiare i criteri dei dehors; la delibera di Giunta ha le maglie larghe di un atto di indirizzo ma non sancisce nulla, perché sarà il bando, non ancora scritto, a stabilire tutto; il bando sarà scritto dal Comune fianco a fianco della Soprintendenza che, Italia Nostra ci insegna, rappresenta appunto il Ministero; proprio perché l’ultima parola sulle concessioni da fare è della Soprintendenza, l’atto di indirizzo non si arroga il diritto di mettere paletti: La Soprintendenza ha le competenze e le qualità per farlo, e per indirizzare il bando comunale, cosa della quale la ringraziamo. Tanto rumore per nulla quindi? Non proprio.

 

Infatti, duole anche rilevare come un’associazione che ha a cuore monumenti e luoghi culturalmente rilevanti tenda a contrapporre il Comune al Ministero nelle sue comunicazioni, anche laddove Comune e Ministero agiscono serenamente e di comune accordo per garantire tutela, fruizione e valorizzazione di un bene. E soprattutto duole rilevare come un’associazione con cui abbiamo la fortuna di portare avanti una serie di progetti sia così distante dall’indirizzo nazionale di costruire, finalmente nel nostro Paese, una serie di formule di tutela e valorizzazione delle migliaia di siti di rilevante interesse culturale presenti in Italia, formule che sono rese possibile esclusivamente dal lavoro comune di enti pubblici, associazioni accreditate e operatori privati.

 

L’istituzione dell’art bonus, l’avvio di nuove forme di sponsorizzazione (come quella che permetterà il restauro del nostro Giuramento degli anconetani, con finanze private, presentata appunto a Palazzo Madama dal Ministro Franceschini), la sensibilizzazione, graduale ma per fortuna progressiva, di molti operatori che si rendono conto di avere nell’opera d’arte un valore aggiunto, purché questa sia trattata con rispetto, l’attenzione dei privati dovrebbero essere colte da un’associazione che da decenni si occupa di proteggere, custodire, tutelare e valorizzare i beni culturali come una grande vittoria. Sono tutti segnali di una consapevolezza maggiore, frutto di sicuro anche del lavoro di Italia Nostra e di altre associazioni. Invece, si coglie dalle righe del comunicato di Italia Nostra una sorta di elitaria protezione del proprio campo d’azione, incomprensibile, e anzi deleteria dal momento che tale campo d’azione è assolutamente spropositato e ha bisogno dell’intervento di tutti.

 

In conclusione: non esiste ancora il bando, ed è inutile discutere dei suoi criteri, dato che ancora non hanno visto la luce; i criteri saranno indicati dalla Soprintendenza, cui solitamente (e giustamente) associazioni come Italia Nostra fanno riferimento e si appellano; i concetti sottesi al comunicato dell’associazione ci paiono intrisi di una diffidenza e quasi di una divisione in generi sociali (commercianti vs amanti dell’arte? E perchè? ) che va superata in nome dell’obiettivo supremo, la coscienza della bellezza che ci circonda e la nostra responsabilità nei confronti di essa. ”