ANCONA, CITTA’ SPELEOLOGICA

Si celebrano domani con un convegno aperto alla cittadinanza, a Palazzo Camerata, i 45 anni dalla scoperta del meraviglioso patrimonio sotterraneo delle Grotte di Frasassi. Saranno presenti gli anconetani protagonisti dell’impresa.

 

La magia e il mistero delle Grotte di Frasassi, tra i più bei complessi ipogei al mondo, e l’emozionante racconto della loro scoperta, nell’autunno 1971, ad opera dei giovanissimi del Gruppo Speleologico Marchigiano Ancona, verranno rivissuti domani, sabato 22 ottobre, al convegno Ancona città speleologica, che si terrà a palazzo Vamerata, in via Fanti, a partire dalle 15,45.

L’occasione è il 45° anno dalla scoperta delle Grotta grande del Vento che -neanche a dirlo- ha dato grande impulso all’attività speleologica nelle Marche, che contano 13 gruppi, da Urbino ad Acquasanta Terme, a fronte di circa 800 grotte presenti sul territorio. “Siamo entusiasti di ospitare questo convegno, cui abbiamo dato il patrocinio e aperto a tutta la cittadinanza – sottolinea l’assessore a Cultura e Turismo Paolo Marasca.  Ancona – ha sempre prodotto una cultura all’avanguardia e fortemente incline all’esplorazione, da Pizzecolli, a Scataglini alla street art. La Grotta del Vento, che amo molto, costituisce un elemento trainante per fare conoscere il territorio e il racconto della scoperta aumenta il suo fascino”.

E sono stati proprio dei giovani anconetani, oggi ultrasessantenni e amici per la pelle in virtù di una esperienza che li ha legati per la vita, a ad aprirsi la via fino al terrazzo sul vuoto, in mezzo alla vegetazione, in una zona inesplorata, facendo propria una segnalazione dell’amico Rolando Silvestri.   Del gruppo di appassionati di cui facevano parte tra gli altri Fabio Sturba, Costantino Cioffi, Mauro e Maurizio Bolognini, fu ques’ultimo (estratto a sorte) a calarsi per primo nella oscurità della voragine (125 metri): una emozione indescrivibile che ancora fa tremare la voce nel rievocarla.

“Da quella volta, anche consecutivamente all’apertura al pubblico del complesso da parte del consorzio che si è costituito- spiega Maurizio Maniero– presidente della Federazione Speleologica marchigiana- tutti i gruppi speleologici della regione hanno dato il loro contributo alla scoperta delle cavità di cui la zona è ricca e che conserva tuttora tanti misteri, dalla Grotta del Vento fino alla Grotta del Fiume.

E anche di questo si parlerà al convegno di domani, di tutte le scoperte effettuate in questi decenni, tra le quali si staglia quella cosiddetta del Nuovo Messico- zona dei grandi laghi dove sono state rinvenute tracce di anguille fossili sulle pareti, oggetto di un convegno mondiale qualche anno fa.

E anche l’archeologia trova spazio nelle grotte di Genga, come testimonierà domani l’archeologa Gaia Pignocchi, prima donna ad essersi calata nell’abisso.

L’incontro rievocativo – ha chiarito in conferenza stampa uno dei protagonisti dell’impresa e il primo a calarsi, Maurizio Bolognini affiancato da Tino Cioffi– intende ripercorrere le fasi salienti della intera vicenda della scoperta, mettendo in evidenza gli elementi umani e di gruppo, il cui affiatamento rese possibile un vero e proprio “miracolo”. Al riguardo si ricordi che il GSM Ancona (allora era nella sezione del CAI) inizia il 1971 con cinque elementi e scopre nel settembre la Grotta Grande del Vento grazie a giovanissimi, appena confluiti nel Gruppo. Inoltre, nei mesi precedenti di luglio ed agosto, gli speleologi dello Speleo Club Città di Jesi, forzando la strettoia del Tarlo, scoprirono i nuovi rami della Grotta del Fiume, così importanti da permettere al Gruppo Speleologico di Fabriano di individuare il passaggio di comunicazione con la Grotta Grande del Vento nel mese di dicembre.   Abbiamo voluto cogliere questa ricorrenza- come occasione per ripercorrere fatti e memorie nel segno della coralità, suddividendo gli interventi a più voci secondo le tappe fondamentali. Ed allargando, per la prima volta, il racconto anche agli amici degli altri gruppi speleo di Fabriano, di Genga, di Jesi e di Macerata che, anche se in momenti successivi, contribuirono a fare del complesso Grotta Grande del Vento-Grotta del Fiume un sistema ipogeo immenso. Inoltre, il GSM Ancona ha espresso anche ricerche e risultati sia di gruppo che personali. Spicca la figura di Alessandro Montanari, PhD alla Berkeley U., Direttore dell’Osservatorio Geologico di Coldigioco e di Gaia Pignocchi, prima speleologa a scendere l’Abisso Ancona e libera professionista archeologa. Scelte tutte elaborate e raccolte nell’unico fine di ravvivare una narrazione che, dopo 45 anni,diversamente potrebbe apparire ripetitiva, ma soprattutto per offrire alla cittadinanza un insieme più interessante di contributi.”

 

LA CITTADINANZA E’ INVITATA