ANCONA JAZZ SUMMER FESTIVAL – L’ AVVIO LUNEDI PROSSIMO DEL PRESTIGIOSO FESTIVAL ESTIVO ALLA MOLE
Una settimana all’inizio dell’edizione 2019 di Ancona Jazz Summer Festival, la sedicesima, organizzata dall’Associazione Spaziomusica, giunta al 45esimo anno di attività. Oltre 50 musicisti in arrivo da 10 diverse nazione per un festival sempre più internazionale, quest’anno con una particolare attenzione agli under 35. Tre i luoghi del festival, la Mole con 8 appuntamenti e 1 mostra, tra canalone del cinema, corte e sala boxe, 4 concerti alla Terrazza di Moroder e 1 presentazione di un libro con momento musicale al Bugigattolo.
L’edizione 2019 si caratterizza per un’apertura verso altre discipline culturali, inserite in un ampio e diversificato programma concertistico, poggiando su produzioni originali ed esclusive, come detta la stessa storia di Ancona Jazz, e sulla presentazione di artisti giovani del tutto nuovi per la scena italiana.
Sono nel pianoforte e nel canto i due motivi conduttori del festival: si va dal giovane trio lussemburghese Reis-Demuth-Wiltgen, al trio di Matt Wilson con Rita Marcotulli (che ha recentemente ricevuto dal Presidente Mattarella l’onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana) in progetto originale, dal doppio concerto con il solo del pianista argentino Carlos Franzetti al nuovissimo trio di Stefania Tallini, per finire con la consueta serata polacca affidata alle sicura mani del trio di Marcin Wasilewski, uno dei massimi pianisti della scena europea degli ultimi anni. I cantanti ospiti di questa edizione sono considerati i migliori al mondo fra i giovani sotto i trent’anni, vale a dire Jazzmeia Horn, anche immagine ufficiale del festival, e Charles Turner, il più convincente e fresco interprete della più nobile tradizione vocale.
Non mancano le esclusive: l’ormai decennale presenza della Colours Jazz Orchestra si avvarrà stavolta del contributo di Mats Holmquist, straordinario arrangiatore svedese per la prima volta in Italia, e della presenza come ospite del grande trombettista Fabrizio Bosso, tutti impegnati in una rilettura del repertorio di Herbie Hancock, fondamentale pianista e compositore che ha segnato la storia di questa musica. E le novità proseguono con il quartetto tutto israeliano del sassofonista Eli Degibri, protagonista assoluto nei massimi festival mondiali, del giovane ma stimatissimo chitarrista tedesco di stile manouche Gismo Graf, e di un trombettista emergente, vincitore di tutti i referendum specifici, come Giacomo Tantillo, vincitore del premio Urbani e del bando Nuova Generazione Jazz della Siae e del Mibac.
Numerosi gli eventi collaterali: la performance multimediale di musica e foto dedicata a Hugo Pratt con il fotografo Pino Ninfa, con accompagnamento dal vivo di Giovanni Falzone alla tromba e l’elettronica e Alessandro Rossi alle percussioni; la presentazione del recente libro dedicato a Joao Gilberto dell’autore Francesco Bove; la sonorizzazione del film muto Cenere del 1916, unico documento dell’indimenticabile Eleonora Duse, eseguita dal duo formato dal pianista Giovanni Ceccarelli e dal sassofonista Marcello Allulli; un’esposizione fotografica dedicata alle donne nel jazz a cura del fotografo marchigiano Carlo Pieroni (1-11 luglio); un workshop destinato alla big band jazz tenuto da Mats Holmquist; un interessantissimo workshop di fotografia (5-6 luglio) guidato da Pino Ninfa che coinvolgerà i musicisti jazz e spazierà in tutta la città.
Tutto ciò è stato reso possibile, oltre allo storico sostegno economico da parte del Comune di Ancona, Regione Marche e Mibac, anche dal contributo erogato tramite Art Bonus del Gruppo Zaffiro e dall’Azienda Agricola Moroder. Ancona Jazz è membro della rete regionale Marche Jazz Network, nazionale I-Jazz ed europea Europe Jazz Network.
Il prossimo festival di luglio sarà anche l’occasione per presentare tre nuove realizzazioni discografiche prodotte da Spaziomusica-Ancona Jazz. Si tratta di vinili a tiratura limitata in 500 copie numerate, per cultori audiofili, nel rispetto del miglior suono possibile. Ancona Jazz continua così, sempre con l’etichetta GoFour, il suo impegno nel creare supporti culturali che possano affiancare e completare il momento concertistico. I titoli: Ricardo Toscano Quartet feat. Ingrid Jensen: What’s New?, Gianni Basso & The Ellington Trio Don’t You Know I Care e Rita Marcotulli con Martin Wind e Matt Wilson Trio The Very Thought of You – Remembering Dewey Redman.
Lunedì 1 Luglio – Mole Vanvitelliana (sala Boxe) – ore 21,30
“Sulla strada dell’avventura – Omaggio a Hugo Pratt”, Performance multimediale con PINO NINFA, fotografia;
GIOVANNI FALZONE, tromba, elettronica e ALESSANDRO ROSSI, percussioni
Sulle strade dell’Avventura – Omaggio a HUGO PRATT è il viaggio in 9 tappe compiuto da Pino Ninfa alla ricerca dell’avventura tanto cara al fumettista italiano, tappe che hanno portato il fotografo a Cuba sulle tracce della Porsche di Hemingway, a Buenos Aires sulle note del tango, nelle stanze remote di Villa Arconati alla scoperta di inedite lettere di Rimbaud, alla ricerca della giusta prospettiva per rendere la grandezza di Michel Petrucciani, in Dancalia sulle rotte del sale, in Etiopia alla ricerca delle chiese rupestri, attraverso l’America sulle tracce del blues. PINO NINFA, fotografo che da anni sviluppa progetti su territorio nazionale e internazionale, ha voluto incentrare questa mostra sul tema dell’avventura. “Sulle strade dell’Avventura” è un racconto di viaggi fatti dal fotografo nell’arco di questi anni e che hanno un rapporto di stimolo e di meta comune con quanto realizzato da Pratt nei suoi racconti. Oltre ai viaggi, troviamo una serie di ritratti fatti a Pratt nella sua casa studio in Svizzera. Le immagini realizzate da Pino Ninfa in luoghi come l’Argentina, l’Etiopia, Cuba, gli Stati Uniti e naturalmente Venezia, richiamano alla mente alcune delle avventure prattiane di “Corto Maltese” e degli “Scorpioni del deserto”.
Giovedì 4 Luglio – Terrazza di Moroder – ore 21,30
REIS – DEMUTH – WILTGEN
Michel Reis, pianoforte; Marc Demuth, contrabbasso; Paul Wiltgen, batteria
Arriva dal Lussemburgo una delle formazioni più interessanti della scena europea del jazz. I tre si conoscevano e suonavano insieme fin dai tempi della scuola, ma soltanto nel 2011 hanno formato un trio regolare che si è subito imposto per originalità e bellezza delle composizioni. Reduci da frequenti tour in tutto il mondo, Reis , Demuth e Wiltgen hanno sviluppato un suono di rara compostezza e profondità, magnifico nella ricerca costante di nuovi impasti timbrici. Un referente stilistico risiede in quel neoromanticismo creato dal grande Esbjorn Svensson, e poi impostosi un po’ dappertutto, un clima acustico che riporta la musica nel suo ambiente più consono e affascinante. Se la critica internazionale è concorde nel riconoscere la bravura dei tre, anche il pubblico non può che rimanere estasiato di fronte a tanta capacità nel fondere leggerezza e vigore, poesia e tensione ritmica. L’attualità proiettata nel futuro.
Venerdì 5 Luglio Mole Vanvitelliana – ore 21,30
COLOURS JAZZ ORCHESTRA meets MATS HOLMQUIST Special guest FABRIZIO BOSSO “The Music of Herbie Hancock”
Mats Holmquist, arrangiamenti, direzione; Fabrizio Bosso, tromba
C’è un nome in particolare che è ormai emerso nella nuova scena degli arrangiatori e compositori per grandi orchestre, ed è quello di Mats Holmquist. Svedese di origine, Mats ha studiato a Stoccolma e in Texas prima di evidenziare un talento esplosivo, che coniuga tradizione e modernità ad ampio raggio attraverso un’ottica innovativa, tanto da essere trasportata in un libro “The General Method”, pubblicato nel 2013 da Jamey Abersold Inc. negli Stati Uniti. In questo “metodo” Mats individua 350 termini creati per una più profonda comprensione delle “leggi” della musica afroamericana. E grazie a questi sta portando in tutto il mondo, attraverso seminari e concerti, il suo nuovo approccio alla musica. Con lui le barriere cadono naturalmente; Mats ha infatti composto anche per orchestre sinfoniche, quartetti d’archi, ha creato una fusione fra big band e il minimalismo legato ad autori come Steve Reich e John Adams, ed ha collaborato con il famoso gruppo pop svedese Roxette. Ma è nel jazz, soprattutto nelle big band, che l’arrangiatore dà il meglio di sé, soprattutto quando si mette al servizio di un solista superiore, come nel caso di Dave Liebman in un magnifico tributo a Wayne Shorter, di Dick Oatts in un omaggio a Herbie Hancock, e di Randy Brecker nel recentissimo “Together”, accanto alla UMO Jazz Orchestra (tutti su etichetta Mama Records). La decennale presenza festivaliera della Colours Jazz Orchestra, iniziata proprio il 5 Luglio 2009 con l’indimenticabile Kenny Wheeler, si arricchisce così di una presenza eclettica e formidabile, che la brillantezza della tromba di Fabrizio Bosso, strepitoso musicista di cui è pleonastico descrivere le doti, saprà ancor più esaltare. Le composizioni di Herbie Hancock, già entrate nel repertorio dei jazzisti di tutto il mondo, riusciranno pertanto a rivivere di luce inedita e appassionante, perfetto specchio di un personaggio come Mats Holmquist, in grado come pochi di interpretare il passato con l’anima del presente.
Domenica 7 Luglio – Terrazza di Moroder – ore 21,30
GISMO GRAF TRIO Gismo Graf, chitarra solista; Joschi Graf, chitarra ritmica; Simon Ort, contrabbasso
Nonostante l’ancor giovane età (compirà 27 anni tra pochi mesi) Gismo Graf è da tempo una delle stelle dello stile “gipsy swing”. Tutti coloro che hanno seguito la sua carriera non si stupiranno però di notare che il suo orizzonte musicale non si basa soltanto su un semplice rimescolio delle frasi dell’immenso Django Reinhardt, ma Gismo ama partire da quell’estetica come base per confronti con il mondo del pop, della bossa nova, del bebop, fino ad arrivare all’originalità di proprie composizioni. Ciò si riflette in concerti entusiasmanti in ogni parte del mondo, dove il virtuosismo non è mai fine a sé stesso, ma al costante servizio di un’emozionante espressività. Al suo fianco potremo ascoltare il padre e mentore Joschi, la cui chitarra ritmica è in grado di fornire un sostegno implacabile, e il contrabbassista Simon Ort, che pur nella sua giovane età è già molto esperto di piccole formazioni senza batteria. Da tempo Ancona Jazz cercava di avere Gismo Graf nei suoi palcoscenici, e finalmente l’occasione è arrivata!
Lunedì 8 Luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,30
ELI DEGIBRI QUARTET “A Tribute to Hank Mobley”
Eli Degibri, sax tenore, sax soprano; Tom Oren, pianoforte; Tamir Shmerling, contrabbasso; Eviatar Slivnik, batteria
Eli Degibri si mette in luce nel mondo del jazz dalla fine degli anni ’90, quando entra nel sestetto di Herbie Hancock, il quale spenderà per lui parole di notevole impegno, definendolo “potenzialmente, una forza formidabile per l’evoluzione del jazz”. Dal 2002 al 2011 il sassofonista fa parte del quartetto del grande batterista Al Foster, che gli permette di girare il mondo e di arricchire esperienza (ad Ancona nell’ottobre 2002, Hotel Emilia). Eli è strumentista dotato di vigorosa sonorità e linguaggio fedele alla più alta tradizione bop. Compositore e arrangiatore, rivela anche carismatiche doti di leader guidando gruppi comprendenti musicisti importanti come Aaron Goldberg, Kurt Rosenwinkel, Kevin Hays, Gary Versace, Jeff Ballard, e poi un proprio recente quartetto formato da giovani brillanti strumentisti israeliani (anche suo Paese d’origine). Il disco del 2015, “Cliff Hangin’”, ottiene il massimo di valutazione, cinque stelle, dalla rivista Down Beat, mentre il successivo, e ultimo, progetto riguarda un tributo ad una delle sue massime fonti d’ispirazione, il leggendario tenorsassofonista Hank Mobley, ed in particolare il disco Blue Note “Soul Station”, risuonato per intero con l’ottica del musicista del ventunesimo secolo. Fra i suoi eccellenti partner di oggi, speciale attenzione merita il pianista Tom Oren, recente vincitore del prestigioso “Thelonious Monk Piano Competition”. Un quartetto formidabile, in definitiva, di quelli che fanno saltare sulla sedia, e che si sta imponendo in tutti i massimi festival del mondo.
Martedì 9 Luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,30
MATT WILSON TRIO feat. RITA MARCOTULLI and MARTIN WIND “The Very Thought Of You – Remembering Dewey Redman”
Rita Marcotulli, pianoforte; Martin Wind, contrabbasso; Matt Wilson, batteria
Questo trio nasce da un’idea di “Ancona Jazz”, con lo scopo di produrre un disco in vinile puro per audiofili che sarà presentato in occasione del festival. Registrato in studio lo scorso ottobre, il repertorio vive della profonda empatia che si è subito instaurata fra i musicisti, sebbene Rita e Martin non si fossero mai visti prima. Potenze del jazz, di un linguaggio universale che travalica qualsiasi confine geografico e culturale per ritrovarsi in un terreno comune. Stavolta questo si è realizzato su originali e standard legati alla figura di un grande sassofonista come fu Dewey Redman, nel cui quartetto degli anni ’90 figuravano per l’appunto Rita e Matt. Forti di tale esperienza i tre hanno subito trovato una poetica che legasse i momenti solistici al servizio di splendidi impianti melodici e armonici. La Marcotulli non ha bisogno di eccessive presentazioni essendo figura di primo piano non solo nel campo del jazz. La sua carriera è infatti poliedrica come la sua statura artistica, che l’ha vista al fianco sì di jazzisti importanti come Charlie Mariano, Peter Erskine, Billy Cobham, Palle Danielsson, Joe Henderson, Joe Lovano, Sal Nistico e un mare di altri europei, ma anche di artisti pop quali Ambrogio Sparagna, Max Gazzè e in particolare Pino Daniele, di musicisti brasiliani, per non trascurare infine le colonne sonore (“Basilicata Coast to Coast”, grazie alla quale ha vinto un Ciak d’oro nel 2010 e un Nastro d’argento; nel 2011 David di Donatello come migliore musicista). Martin Wind e Matt Wilson sono una coppia affiatatissima, specialmente nella formula strumentale del trio (Bill Mays, Dena De Rose), ma entrambi possono godere di una cospicua attività da leader di gruppi modernissimi, pur nel rispetto della tradizione. Padronanza strumentale, eleganza di esecuzione, raffinatezza stilistica, sono elementi che vanno a braccetto nella filosofia estetica dei tre, rivolta sempre ad offrire al fortunato ascoltatore un messaggio vibrante di sensazioni uniche. E così sarà anche stavolta, quando la storia diventa necessaria.
Mercoledì 10 Luglio – Mole Vanvitelliana – Palco “New Generations” – ore 21,30
GIACOMO TANTILLO QUARTET “Water Trumpet”
Giacomo Tantillo, tromba; Andrea Rea, pianoforte; Giovanni Villafranca, contrabbasso; Enrico Morello, batteria
Giacomo Tantillo è considerato uno dei giovani grandi talenti della tromba in Italia. Ha già vinto premi prestigiosi, come il “Massimo Urbani – XVI ed.”, e con il suo disco più recente “Water Trumpet” ha conquistato il primo posto nel bando “Nuova Generazione Jazz” sostenuto dal MIBAC (Ministero dei Beni Culturali) e dalla SIAE. Come professionista ha affiancato importanti jazzisti italiani e non, ma anche esponenti del mondo pop del calibro di Eros Ramazzotti, Francesco Renga, Nina Zilli e Nek. Dal punto di vista stilistico, Giacomo parte dalla tradizione per sfociare in temi originali dall’innovativo impianto sonoro, eppure non dimentica mai la lezione del suo principale mentore, Woody Shaw, di cui ama proporre sempre alcuni brani. Una personalità già molto ben delineata, quindi, che rappresenta quella continuità creativa essenziale affinché il jazz possa riproporsi in tutte le sue potenzialità comunicative. Accanto a lui, altri giovani eccellenti del panorama nazionale, e tuttavia molto richiesti, a conferma di un lusinghiero stato di salute del jazz italiano.
Giovedì 11 Luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,30
JAZZMEIA HORN
Jazzmeia Horn, voce; Keith Brown, pianoforte; Irvin Hall, alto & tenor sax; Rashaan Carter, contrabbasso; Anwar Marshall, batteria
Nel folto gruppo delle giovani cantanti che stanno animando la scena del jazz americano (ma non solo), la figura di Jazzmeia Horn (1991) merita un posto di assoluta preminenza. Sono bastati pochi anni di attività, fra cui la vittoria prestigiosa nel Thelonious Monk Vocal Competition del 2015 e la realizzazione di un solo disco, perché il suo canto, la sua personalità, riuscissero immediatamente ad imporsi. Nella vocalità di Jazzmeia è possibile udire tracce di Betty Carter, innanzitutto, e poi Sarah Vaughan e Nancy Wilson, insomma una tradizione nobilissima. E poi, da artista ben più matura della sua età, lei possiede un senso dello spettacolo, una capacità di guidare i suoi musicisti, una padronanza del palco, che sfociano sempre in reazioni entusiaste del pubblico. Anche l’immagine, che richiama ancestrali discendenze africane, conforta sul fatto che la Great Black Music possiede ancora importanti segnali di appartenenza. Se l’ascolto del CD, “A Social Call” per la storica Prestige, ha subito ottenuto i massimi riconoscimenti della critica a livello mondiale, fra cui il Grammy come miglior album di jazz vocale, ciò si deve ad una reale capacità di rendere moderno il passato, attraverso un repertorio di standard e originali innervato da screziature soul e R&B. “Mi chiamo Jazzmeia Horn, vengo da Dallas, Texas, e sono una musicista jazz”, ecco come semplicemente si presenta nell’intervista che appare sul suo sito. Può bastare così, il resto lo fanno la sua straordinaria bravura e il suo indubbio fascino.
Venerdì 12 Luglio – Canalone della Mole – ore 21,30
“CENERE” (1916) con Eleonora Duse. Film muto con sonorizzazione dal vivo di Giovanni Ceccarelli, pianoforte; Marcello Allulli, sax tenore
Cenere è un film muto italiano del 1916 diretto da Febo Mari e tratto dall’omonimo romanzo di Grazia Deledda; in esso è presente l’unica apparizione di fronte a una cinepresa della grande attrice Eleonora Duse, considerata da più parti forse la migliore del mondo in quel momento storico per capacità innovative di recitazione e interpretazione. Il film non fu bene accolto da pubblico e critica, ma resta documento fondamentale per tramandare ai posteri l’arte della Duse, che qui comunque offre un ulteriore saggio della sua immensa classe. L’operazione di restauro, effettuata in occasione del centenario, ci restituisce un documento prezioso nel suo massimo fulgore, del quale il pianista Giovanni Ceccarelli e il sassofonista Marcello Allulli curano l’accompagnamento sonoro, basato su temi scritti per l’occasione ma anche su improvvisazioni spontanee. Giovanni è ben noto per scorribande in territori diversi, soprattutto il Brasile con il gruppo InventaRio, ma il suo principale campo d’azione resta il jazz (Lee Konitz, Ada Montellanico, Tiziana Ghiglioni) dove gli è possibile dialogare con partner altrettanto creativi. Lo spettacolo è stato già proposto in Italia e in Europa, e prevede una introduzione del solo duo per mezz’ora circa e poi la proiezione del film. Una serata insolita, di notevole interesse e perfettamente rivelatrice di quanto il jazz sia materia malleabile, che non teme confronti con nessun altro linguaggio artistico.
Domenica 14 Luglio – Terrazza di Moroder – ore 21,00 – “PIANO NIGHT”
CARLOS FRANZETTI “Ricordare – A Solo Recital” Carlos Franzetti, pianoforte
Difficile trovare nel mondo un musicista tanto versatile quanto Carlos Franzetti. Nella sua lunga carriera (è nato a Buenos Aires, Argentina, nel 1948), Carlos ha composto sinfonie, concerti, opere, musica da camera, per big band jazz, e arrangiato per innumerevoli orchestre. Ha anche scritto colonne sonore importanti, come “The Mambo Kings” e “Terzo grado” di Sidney Lumet negli anni ’90, e collaborato con grandi esponenti latini del calibro di Ruben Blades e, soprattutto, Paquito D’Rivera. Fra i molti riconoscimenti, un Grammy Award 2001 per l’album “Tango Fatal”, e due nominations nelle categorie “crossover” e “arrangiamento strumentale” per il disco “Poeta de Arrabal”. La sua lunga discografia presenta anche rilevanti titoli jazz, spesso dedicati al mondo degli standard. Ha suonato in solo, in duo con il grande bassista Eddie Gomez, e poi accanto al cantante Jackie Paris, con Gato Barbieri e arrangiato per Steve Kuhn. Supremo melodista, Carlos ama cimentarsi in tutti quei territori che gli permettono di esaltare il suo pianismo lirico e appassionato. Nulla ferma e frena un impeto narrativo che trova nel linguaggio del jazz il suo ambiente più consono. Carlos Franzetti è in definitiva un artista prodigioso, di quelli che puntano direttamente al cuore dell’ascoltatore. E il suo ultimo disco, “Ricordare”, inciso in trio con due giganti quali il bassista David Finck e il batterista Eliot Zigmund, è pronto a confermarcelo. Temi da film di Morricone, Lai, Cosma, si intrecciano con originali che hanno il medesimo denominatore: la bellezza. L’occasione per incontrare una personalità del genere è più unica che rara, perciò da non mancare.
STEFANIA TALLINI TRIO “UNEVEN” feat. GREG HUTCHINSON
Stefania Tallini, pianoforte; Matteo Bortone, contrabbasso; Greg Hutchinson, batteria
Di Stefania Tallini dobbiamo ammirare non soltanto la nitida e brillante tecnica strumentale, ma soprattutto le cospicue doti di compositrice, che le permettono di scrivere sempre temi di notevole pregnanza melodica e di profonda maestria nel riuscire a fondere stili diversi, vale a dire i suoi amori principali, il jazz, la musica classica, il Brasile. Da sola o con partner prestigiosi, Stefania è autrice di nove album da leader, tutti basati su proprie composizioni, alcune delle quali sono già state riproposte da altri importanti musicisti. In questo nuovo progetto è affiancata da eccelsi compagni di viaggio, come il contrabbassista Matteo Bortone, votato fra i migliori 15 bassisti europei, e l’eccezionale Greg Hutchinson, già nei gruppi di Lou Donaldson (Ancona Jazz 1989), Dianne Reeves (Teatro delle Muse 2002), Betty Carter, Wynton Marsalis, John Scofield, Roy Hargrove, Charles Lloyd, Diana Krall, Joshua Redman, Christian McBride e Maria Schneider, collaborazioni per cui è stato giustamente definito dalla rivista Jazz Magazine “the drummer of his generation”. Stefania Tallini è intervenuta varie volte ad Ancona Jazz, l’ultima nel 2014 accanto al grande chitarrista brasiliano Guinga, e sempre ha lasciato un ricordo indelebile dei suoi concerti e della sua straripante musicalità. Questa nuova esperienza non potrà far altro che aumentare il numero dei suoi estimatori.
Mercoledì 17 Luglio – Terrazza di Moroder – ore 21,30
CHARLES TURNER QUARTET
Charles Turner, voce; Cedric Hanriot, pianoforte; Alex Gilson, contrabbasso; Paul Morvan, batteria
Appena ventiseienne, Charles Turner arriva per la prima volta in Italia dopo notevoli successi nei massimi club e festival americani e europei. Il suo stile rappresenta una ventata d’aria fresca pur avendo appreso tutta la verità nell’affrontare il song, standard o originale che sia. Cioè esprimere sé stesso attraverso la valorizzazione delle liriche, instaurare un rapporto privilegiato con l’ascoltatore, tenere in primo piano lo swing senza acrobazie vocali, creare un rapporto solidissimo con la sezione ritmica. Prerogative dovute a studi molto approfonditi, la sua biografia racconta a tale proposito di un master alla Berklee e di corsi frequentati con musicisti del calibro di Dee Dee Bridgewater, Dave Samuels, Joanne Brackeen e Terri Lyne Carrington. Grazie a loro, ma soprattutto ad un grande talento naturale, Charles ha trionfato nel 1^ Duke Ellington Vocal Competition di New York, e il nostro festival non può che sentirsi orgoglioso nel presentare, insieme con Jazzmeia Horne, i due migliori cantanti sotto i trent’anni a livello mondiale.
Giovedì 18 Luglio – Mole Vanvitelliana – ore 21,30 – “Jazz from Poland”
MARCIN WASILEWSKI TRIO “Live – 25th Anniversary Tour” Marcin Wasilewski, pianoforte; Slawomir Kurkiewicz, contrabbasso; Michal Miskiewicz, batteria
Marcin era già intervenuto ad una precedente edizione del festival, nel 2014 per la precisione, ma in piano solo. Ora torna con la sua formazione preferita, il trio, in cui riesce a fornire un’immagine sonora di enorme raffinatezza formale e di estrema interazione con i suoi compagni di sempre, fin dai tempi in cui, giovanissimi, costituivano la sezione ritmica del memorabile trombettista Tomasz Stanko. Parliamo del 1994, e Marcin, con i suoi diciotto anni, era addirittura il più “anziano” dei tre. Eppure, la classe, l’intelligenza e le capacità strumentali si imposero subito, così come un percorso espressivo ben chiaro. Con loro, seguendo le orme di Brad Mehldau e Esbjorn Svensson, il trio assume una fisionomia nuova, puntando su repertori che mettano in primo piano l’aspetto melodico, tratto da brani originali o colti dal repertorio pop/rock, sorretto da un impianto ritmico variegato. L’ultimo disco, semplicemente “Live”, per la ECM, è la testimonianza più tangibile della bontà dei concerti che questo magnifico pianista, vero cultore del suono e delle atmosfere, riesce ad offrire ad una sempre più vasta platea di appassionati. E così, dopo aver iniziato con il trio lussemburghese Reis-Demuth-Wiltgen, proseguito con il trio di Matt Wilson, il solo di Carlos Franzetti e il trio di Stefania Tallini, ecco che il trio di Marcin Wasilweski chiude un ideale percorso di ciò che è oggi il piano jazz nel mondo, più che mai affascinante osmosi fra Europa e America e capace di coniugare al massimo livello influenze e stimoli diversi. Concerto realizzato in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, il Consolato Onorario della Repubblica di Polonia ad Ancona e l’Associazione Italo-Polacca delle Marche, in occasione del ricordo della liberazione di Ancona.
Inoltre:
Dal 1 all’11 luglio – Mole Vanvitelliana (Sala Boxe): mostra fotografica “Women in Jazz” di Carlo Pieroni: orario 18,30 – 20,30 / 19,00 – 21,30 (sere dei concerti). Giovedì 4, ore 15,00: Workshop/Prova aperta di Mats Holmquist su composizione e direzione per big band. Sabato 6: Incontro con l’autore – Francesco Bove presenta il libro “Joao Gilberto – Un impossibile ritratto d’artista” (ore 18,30 – Il Bugigattolo, via Traffico 4, Ancona); a seguire: Silvania dos Santos (voce) / Giancarlo Bianchetti (chitarra) Duo
Dal 5 al 6: Workshop: Il Jazz e la Città – Una storia da raccontare, Workshop fotografico con Pino Ninfa e Andrea Rotili. Il workshop svilupperà l’esigenza di raccontare una storia, grazie all’uso di immagini fotografiche. Per fare questo i concerti della rassegna Ancona Jazz insieme alle architetture della città saranno la cornice ideale per sviluppare incontri con la macchina fotografica.
Programma: Venerdì 5, ore 15, Mole Vanvitelliana : incontro con Pino Ninfa che introdurrà alle modalità di costruire un racconto con immagini legate alla musica jazz e alle architetture della città; ore 18: si fotograferà il soundcheck della CJO diretta da Mats Holmquist, ospite Fabrizio Bosso; ore 21: foto al concerto. Sabato 6 mattina: foto per Ancona alla ricerca di scorci e situazioni da esplorare. Pomeriggio: foto per Ancona in compagnia di alcuni musicisti che verranno ambientati in location cittadine. Costo del workshop: 150,00 euro / info e iscrizioni: info@anconajazz.com
CARLO PIERONI-Non è difficile, per lo spettatore, notare la figura di Carlo aggirarsi guardingo intorno al palco per cogliere il momento giusto dello scatto. Febbrile girovago nella scena jazz marchigiana, da quasi cinquant’anni il “nostro” (è nato a Filottrano nel 1948) ama anche avventurarsi dovunque, in Italia e all’estero, allo scopo di incontrare il musicista che meglio possa ispirare il suo occhio fotografico. Maestro di immagini e di passioni, Carlo rimane fedele al bianco e nero e all’analogico, dimensione che esalta il musicista nei suoi risvolti più umani e poetici. Molti suoi scatti sono apparsi nell’edizione inglese di “Jazz Forum” e di “Musica Jazz”, e sue sono anche le copertine di dischi per etichette come Red Records, Soul Note, Dire, Timeless, Demon, Philology, Evidence, Splasc(h), Notami.
FRANCESCO BOVE-Ha scritto di musica per alcune webzine come “Mescalina” e “Indieforbunnies”, e ha creato “L’armadillo furioso”, un blog culturale condiviso. E’ appassionato di teatro ed esperto di Bossa Nova e Musica Popolare Brasiliana. (dal retro copertina del libro)
SILVANIA DOS SANTOS (voce) / GIANCARLO BIANCHETTI (chitarra)- Nato nel 2014, il duo ha già inciso un CD in omaggio alla MPB (Musica Popolare Brasiliana), incentrato soprattutto sulla musica del Nord-Est, quindi su composizioni di grandi nomi come Djavan, Luiz Gonzaga, Lenine. Ha inoltre partecipato a numerosi ed importanti festival jazz in Italia e in Europa.
PINO NINFA- Nasce a Catania, da dove parte per Milano all’età di 17 anni. L’interesse per la musica e per il sociale ha fornito il senso complessivo del suo lavoro. E’ presidente dell’associazione P.I.M. (poesia- immagine – musica), che si occupa della diffusione e organizzazione di mostre e seminari di fotografi musicali. Negli ultimi anni ha lavorato a New York, Città del Capo, Lima e San Paolo in Brasile. Ha esposto in diversi musei in Italia e all’estero fra cui: Palazzo Ducale di Genova, Fondazione Benetton a Treviso, e all’Auditorium Parco della Musica a Roma con la mostra “Jazz Spirit”. Molteplici le pubblicazioni di viaggi e sulla musica jazz.
Presentazioni di Massimo Tarabelli
INFO & BIGLIETTI
MOLE VANVITELLIANA
1/7: ingresso libero e gratuito
5/7: € 20,00 / ridotto € 17,00
8/7: € 15,00 / ridotto € 13,00
9/7: € 15,00 / ridotto € 13,00
10/7: ingresso libero e gratuito
11/7: € 20,00 / ridotto € 17,00
12/7: € 10,00/ ridotto € 8,00
18/7: € 15,00 / ridotto € 13,00
In caso di maltempo consultare il sito www.anconajazz.com
Riduzione: giovani fino a 26 anni, soci MJN 2019, soci ARCI, soci COOP, soci FAI, Soci Touring Club. È possibile acquistare i biglietti anche alla biglietteria alla Mole Vanvitelliana (Sala Boxe del Museo Omero), aperta tutte le sere di concerto a partire dalle ore 20. L’ingresso alla Mole Vanvitelliana per il 2019 sarà dal lato Mandracchio.
TERRAZZA DI MORODER
4-7-14-17: ingresso € 15,00 (consumazioni facoltative a parte)
AZ. Agricola Moroder, via Montacuto 121, Ancona; prenotazioni ai numeri 071 898232 / 335 8089283
NOVITA’ ABBONAMENTI:
Concerti alla Mole (5 concerti, film escluso): € 65,00; Concerti all’Az. Agricola Moroder (4 concerti): € 45,00 ; Formula All-in (Mole + Moroder): € 100,00
Prevendita dal 15 maggio: Casa Musicale, c.so Stamira 68, Ancona; Online: www.vivaticket.it
Info: info@anconajazz.com – www.anconajazz.com – www.marchejazznetwork.it
Infoline: 350 0214370
Foto e materiali disponibili al link: http://bit.ly/AJSFpresskit