ARCHEOTOUCH: CONFERMATA LA PROSECUZIONE DEL PROGETTO RIVOLTO AI DISABILI

CON LA COLLABORAZIONE DEL POLO MUSEALE E MUSEO ARCHEOLOGICO DELLE MARCHE

Su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Emma Capogrossi  la giunta  ha recentemente approvato la riconferma anche per l’anno 2017/2018 del progetto “Archeotouch” avanzata dal Polo Museale delle Marche- Museo Archeologico delle Marche.  
Il progetto – che aveva preso forma nell’anno 2013/2014  ed era stato replicato nel 2015/2016-  è  condotto in linea con una serie di obiettivi significativi, quali sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità, evitare ogni forma di discriminazione e- in particolare- favorire l’accesso al patrimonio artistico del territorio.  
“Archeotouch”, come suggerisce la parola, contempla infatti una articolata serie di attività di laboratorio all’interno di Palazzo Ferretti -sede del Museo Archeologico Nazionale delle Marche- rivolte alle persone disabili che usufruiscono dei servizi socio-educativi diurni, residenziali e territoriali del Comune.  
Grazie alla dedizione e alla sensibilità della direttrice del Museo Archeologico Nicoletta Frapiccini e delle sue collaboratrici, che svolgono il lavoro animate da forte passione e disponibilità,  queste attività hanno riscosso un grande successo, coinvolgendo nel tempo un ampio numero di  disabili psicofisici gravi.

 

“E’ stata e continuerà ad essere – sottolinea l’assessore Emma Capogrossi- una occasione straordinaria per tante persone che hanno potuto accedere al mondo dell’arte e fruire dei beni culturali, alla stregua di tutti i cittadini, con risultati più che gratificanti sul piano cognitivo-relazionale e del benessere individuale.  Un grazie speciale alla dott.ssa Frapiccini e a tutto lo staff del Museo che ha garantito -attraverso questa sinergia di intenti e azioni ormai collaudata – risultati oltre ogni aspettativa, motivandoci a portare avanti questa esperienza”.

 

Il progetto di quest’anno, inaugurato il 3 dicembre 2016, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, si intitola “Rosso Porpora” ed ha come filo conduttore il Murice, una conchiglia da cuigli antichi estraevano la porpora. Sono previsti tre incontri per ogni Centro Diurno che aderisce all’iniziativa, durante i quali si effettuerà la colorazione dei tessuti come in passato, si faranno gioielli e si scopriranno tutte le funzioni che avevano i tessuti color porpora nella storia.