COMMEMORAZIONE 85° ANNIVERSARIO DELL’IMPRESA DEL VOLO SUROMA E DEL SACRIFICIO DI LAURO

IL TELEGRAMMA DEL PRESIDENTE MATTARELLA ALL’AMBASCIATORE ALESSANDRO CORTESE DE BOSIS

 

Nella ottantacinquesima ricorrenza del volo -e della scomparsa- di Lauro De Bosis, che cade oggi, 3 ottobre, l’ambasciatore Alessandro Cortese De Bosis, profondamente legato al territorio anconetano in virtù della proprietà della Torre di Poronovo (dove il valoroso zio materno aveva soggiornato), ha promosso a Roma presso il Liceo Ginnasio Torquato Tasso una iniziativa commemorativa che ha riscosso l’interesse del Presidente della Repubblica in persona..

La scelta è caduta sul Liceo romano per motivi tecnici, in considerazione anche dell’età avanzata dell’Ambasciatore che in passato ha sempre organizzato l’incontro con studenti e studiosi presso la residenza municipale di Ancona.

Il Presidente Mattarella – al quale si associa da Ancona con espressioni di stima e cordialità il sindaco Valeria Mancinelli- si è complimentato con lui per l’iniziativa con il seguente telegramma, nel quale invita i giovani a prendere a modello chi tanto si è speso per la libertà e per gli ideali democratici:   “Nel 85esimo anniversario dell’eroico volo su Roma che è costato la vita a Lauro De Bosis, desidero far giungere a Lei, gentile Ambasciatore, e a tutti i giovani riuniti al “Tasso”, il mio saluto e il mio apprezzamento per un’iniziativa che si propone di approfondire una delle figure più nobili e forse meno conosciute dell’antifascismo italiano.   Lauro era un giovane e stimato poeta che amava la vita e a cui la vita avrebbe riservato gioie e onori, se solo avesse accettato di conformarsi al pensiero dominante ma c’era una cosa che amava di più della sua stessa vita: la libertà ed in nome di quell’ ideale di libertà non esitò a prendere giovanissimo la via dell’esilio, abbandonando famiglia, amici e carriera. Successivamente confortato dall’ incoraggiamento di grandissime personalità come Salvemini e Sturzo arrivò a concepire l’idea valorosa e audace del volo su Roma. Quando accese il motore del suo piccolo aereo, De Bosis sapeva che le possibilità di sfuggire alla morte erano praticamente nulle: le migliaia e migliaia di volantini incitanti la rivolta morale contro il fascismo oppressore che Lauro fece piovere dal cielo della capitale rappresentarono un durissimo colpo di immagine per il regime. Ma oggi, a distanza di molti decenni, rimangono una testimonianza viva e indimenticabile di amore immenso per la patria e per la libertà. Lauro De Bosis con la sua vita e anche con la sua morte è un nome che rimane scolpito a lettere d’oro nella storia migliore del nostro paese.”