DAL 2 AL 13 MAGGIO ANCONA CELEBRA LO STOCCAFISSO

Ancona celebra lo “Stoccafisso de San Ceriago”, un evento ideato e organizzato dall’Accademia dello stoccafisso all’anconitana, con il patrocinio del Comune di Ancona.

L’iniziativa, che quest’anno è alla sua seconda edizione è pensata per diffondere ancora di più nella cittadinanza l’amore per questo piatto ma anche per affiancare e sostenere il mondo anconetano della ristorazione nel delicato momento che stiamo attraversando. Con questa e con iniziative simili si intendono valorizzare i prodotti del territorio e il ruolo di eccellenza a livello nazionale che rappresentano.

Per tutto il periodo di durata dell’iniziativa, ad esclusione dei sabati e delle domeniche, sarà possibile prenotare un tavolo nei ristoranti aderenti, dove si troveranno menù a un prezzo concordato di 27 euro, che comprenderà una entrée, stoccafisso e patate, un calice di vino, acqua e caffè.

I ristoranti aderenti sono trentuno: Da Giacchetti, Elis Marchetti Conero Golf, Emilia Mare, Il Fortino Napoleonico, il Giardino, Il Laghetto da Marcello, L’Accademia, L’Arnia del Cuciniere, La Botte, La Cantinetta del Conero, La Degosteria, La moretta, La Tavola del Carmine, La Vecchia Osteria, Le Tredici Cannelle, la Locanda del Porto, Manifattura di Mare, Maffy Camera Café, Miscia Vino e Cucina, Osteria Bottega di Pinocchio, Osteria del Baffo, Osteria del Pozzo, Pesci Fuor D’Acqua, Ristorante Gino, Trattoria Carotti, Trattoria Da Nordio al Mare, Trattoria del Piano, Trattoria Irma, Trattoria La Cantineta, Trattoria Mafalda, Wine not?

Lo Stoccafisso all’anconitana si cucina in Ancona da oltre quattrocento anni e nel tempo la sua preparazione è andata cambiando e si è arricchita di nuovi ingredienti, che ne hanno dato il gusto e il sapore che oggi tutti possono apprezzare.

Sul sito internet dell’Accademia è pubblicato, tra i documenti, il “Disciplinare”, documento nel quale sono indicati gli elementi che devono rientrare nella preparazione dello stoccafisso all’anconitana, primo tra tutti lo stoccafisso del tipo Gadus Morhua, preferibilmente classificato ‘ragno’ o ‘westre Ancona’, essiccato all’aria nella zona d’origine, comunque ineccepibile dal punto di vista organolettico, poi le patate a pasta gialla che devono reggere la cottura, l’olio EVO marchigiano, il vino di cottura, Verdicchio Classico dei Castelli di Jesi, di Matelica o di Cupramontana, e gli odori.

Gli ingredienti che caratterizzano il piatto sono stati indicati dai soci fondatori, ma non le modalità di preparazione, per far emergere le varie interpretazioni derivanti dalla storia e dalla cultura del territorio. Anche oggi l’Accademia considera gli chef che hanno nel loro menù questo piatto (principe della tradizione culinaria anconetana), quali artisti che non possono essere imbrigliati in una ricetta tipo da rispettare alla lettera, riconoscendo loro la possibilità di darne una propria personale interpretazione.

Nel 2015, su richiesta dell’Accademia, il Consiglio Comunale di Ancona preso atto che il piatto è presente nel menù della maggior parte dei ristoranti ed è richiesto non solo dagli anconetani ma anche da un numero crescente di turisti, che circoli ricreativi e associazioni locali lo propongono durante le loro manifestazioni e che operatori economici lo somministrano in eventi di massa, concede allo Stoccafisso all’Anconitana la DE.CO (denominazione comunale) “quale identitario del territorio, parte integrante della sua cultura e strumento di promozione dell’enogastronomia locale”. La partecipazione e la vicinanza delle altre associazioni rimanda alla Dichiararazione di Portonovo che, presentata a Stoccafissando 2015, è stata condivisa ed approvata da tutte le accademie e confraternite che si richiamano allo stoccafisso e che ha come scopo principale la creazione della “via italiana dello stoccafisso”.