GIORNATA DELLA MEMORIA, INCONTRI TOCCANTI DELLE SCUOLE

CON VERA VIGEVANI JARACH

 

Tre toccanti cerimonie si sono svolte questa mattina ad Ancona in occasione della Giornata della Memoria, organizzate dal Consiglio regionale delle Marche in collaborazione con il Comune di Ancona – rappresentato dagli assessori Tiziana Borini, Ida Simonella e Paolo Marasca- e con il coinvolgimento delle scuole elementari e medie.

Testimone d’eccezione, la signora Vera Vigevani Jarach, quasi novantenne, e sempre in viaggio tra Argentina e Italia,   per testimoniare sia l’Olocausto ( nonni deportati ad Auschwitz) , sia gli eccidi in Argentina nel corso della dittatura militare (uccisione della figlia Franca, appena diciottenne,vittima del “volo della morte”).

Sia in Largo Dogana, sia in corso Amendola sono state inaugurate due pietre– ricordo incorporate nel selciato dei marciapiedi per commemorare altrettante vittime delle deportazioni.   Nel primo caso, davanti allo stabile che ospitava l’azienda   farmaceutica di Giacomo Russi nato ad Ancona il 19 febbraio 1888 e morto in Germania, nel campo di concentramento di Meppen Versen, il 26 luglio del 1944, la stessa data della scomparsa del figlio Sergio Russi, nato ad Ancona il 19 agosto del 1923.      Nel secondo caso di fronte all’abitazione che fu di Ferruccio Ascoli, in corso Amedola 51, deportato ad Auschwitz.

Circa 56 mila pietre “d’inciampo”- così sono denominate- sono già state sistemate in venti Paesi europei a cura dell’artista tedesco Gunter Demnig, ideatore dall’iniziativa. Presente a questi i momenti il giovane storico Marco Labbate che ha approfondito l’argomento davanti agli alunni.

 

Successivamente, nel largo intitolato a Mafalda Corinaldesi e Luis Stamponi, madre e figlio di origine anconetana, soppressi dal regime militare in America Latina, si è svolto il terzo momento commemorativo durante il quale è stata consegnata una lettera di una nipote della Corinaldesi alla signora Vigevani da parte dei rappresentanti delle associazioni Terza Via e 24 marzo che sono molto attive nel tramandare la memoria e nel seguire passo passo le vicende giudiziarie del noto processo Condor che riguarda i desaparecidos di nazionalità italiana, come Mafalda e Luis.   Ai presenti e soprattutto agli alunni delle scuole, la signora Vera – che si definisce una “militante ( o partigiana) della memoria”– ha raccomandato di tenere sempre alta la guardia di fronte agli eventi che accadono nel mondo, prendendo le distanze, laddove è possibile, dai comportamenti ispirati alla sopraffazione e alla violenza, e lavorando sempre in direzione della libertà e della pace, senza mai rinunciare agli ideali e ai sogni.