Il film di Emanuele Caruso inaugura domani sera al Cinema Itala la 27a edizione di Frammenti dalla Biennale. Quattro gli appuntamenti in programma

Al via domani sera al cinema Italia il primo appuntamento con la 27esima edizione di “Frammenti dalla Biennale” , con il film-caso nazionale: E FU SERA E FU MATTINA dell’esordiente Emanuele Caruso, presente in sala l’attore co-protagonista Simone Riccioni. Ventisette anni di programmazione nel capoluogo marchigiano, un parterre di ospiti, fra registi ed Attori di calibro internazionale, la riscoperta dell’incontro-dibattito con il pubblico, durante tutte le serate della rassegna, senza contare i molteplici eventi speciali riservati a Scuole e gruppi giovani. Con questo background maturato in oltre trent’anni di presenza attiva nel dibattito culturale cittadino e regionale l’Associazione CGS Dorico (Cinecircoli Giovanili Socioculturali), in collaborazione con CGS Marche, gli Assessorati alla Cultura della Regione Marche e del Comune di Ancona e la fattiva collaborazione dell’Opera Salesiana di Ancona, presentano la 27° edizione locale di Frammenti dalla biennale – Frammenti di Festival.

La rassegna, parte integrante del Circuito CGS Marche/ACEC Marche riconosciuto dalla Regione Marche, “Sentieri di Cinema”, illuminerà lo schermo del Cinema Italia per tutto il mese di Marzo con quattro appuntamenti d’essai recuperati da altrettanti Festival del panorama internazionale.

 

L’opera prima di Emanuele Caruso che verrà proiettata DOMANI è diventata da subito un caso giornalistico per la sua genesi e la sua fortuna accoglienza in Sala. Girato con pochissimi fondi (appena 70.000 € recuperati tramite il crowdfounding), pochissimi attori e circa 500 comparse, una troupe di trenta giovani operatori (età media: 27 anni) per un periodo di riprese di circa 10 settimane, il film, che tra l’altro è girato per buona parte in dialetto piemontese, ha saputo guadagnarsi visibilità e apprezzamento al di là dei confini geografici (tra Langhe e Roero). Il film si gusta come un noir “apocalittico” e corale, ma senza i rumorosi effetti di tanto cinema commerciale. In questo caso, la riflessione personalissima e umana sulla “fine del mondo” si tinge di toni inconsueti, soprattutto nella gestione della componente drammatica. Molto bella la fotografia di Cristian De Giglio e la colonna sonora di Remo Baldi.

 

Martedì 17 marzo è in programma: PELO MALO della venezuelana Marianna Rondòn; una toccante riflessione sul rapporto conflittuale madre-figlio nel contesto dei barrios di Caracas. Il film

rappresenta con pochissimi elementi e significative scelte estetiche il disagio esistenziale ed il rapporto conflittuale madre-figlio in un contesto socio-economico che racconta molto di più di quello che apparentemente vuole evocare. Il linguaggio utilizzato non scende a troppi compromessi con lo spettatore e rifugge da qualsivoglia sentimentalismo o dal corteggiare stilemi più vicini alla fiction di stampo televisiva. Ritmo serrato, montaggio dinamico, fotografia solo poco apparentemente ricercata ed un lavoro egregio sugli attori e sulla scrittura, contribuiscono a creare un piccolo gioiello della cinematografia sudamericana attuale. Non a caso: miglior sceneggiatura al Festiva di Torino (2013); Miglior Attrice, sempre alla stessa edizione del festival torinese; Miglior film all’edizione 2013 del Festival di Sand Sebastian.

 

Martedì 24 marzo è la volta di MATEO della regista colombiana Maria Gamboa. Il film si inserisce nel solco di quella cinematografia di formazione dove la componente educativa di un adulto si contrappone alla visione antieducativa di un altro. Non a caso il film ha vinto il Premio “Grifone di Cristallo – generator +16” all’ultima edizione del Festival di Giffoni. Ispirandosi liberamente al lavoro di Guido Ripamonti, attore e regista italiano che in Colombia ha fondato il Centro culturale “Horizonte” per il recupero sociale degli adolescenti, il film della Gamboa si apprezza per lo sguardo onesto e la capacità di mantenere una sorta di piacevole “neutralità”. Interessante l’utilizzo del Teatro in chiave educativa e ri-educativa; un ambiente di regole e creatività che si contrappone al contesto sociale di machismo e prevaricazione.

 

Conclude la quartina delle proposte 2015, BIAGIO l’ultima fatica del regista siciliano Pasquale Scimeca (che sarà presente in Sala), martedì 31 marzo

Già insegnante di letteratura e storia nonché apprezzato regista di corti e lungometraggi (Placido Rizzotto – 2000; La passione di Giosué l’ebreo – 2005; Rosso Malpelo – 2007; Malavoglia – 2010), Scimeca porta sul grande schermo la storia vera di un ragazzo di 27 anni che lascia tutto per diventare prima pellegrino in ricerca e poi missionario a favore dei poveri. Il racconto morale messo in scena dal regista si apprezza per il tono pacato che rifugge tanto dal pericolo della facile “predica”, quanto dalle insidie dell’astrazione e del misticismo. Dalle immagini emerge uno sguardo saldamente ancorato alla materia, alla natura, alla natura umana, ma non per questo riluttante alla ricerca di un “altro” e di un “altrove” che proprio nell’uomo e nella manifestazione della natura svelano la propria incommensurabilità altrimenti irraggiungibile. Il film ha vinto il Green movie Award e il premio di Critica sociale “Sorriso diverso, Roma 2014” come miglior film italiano all’ultima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, nonché la Menzione Speciale del Premio SIGNIS 2014, sempre a Roma.

Spettacolo unico ore: 21.15- Costo del biglietto: Interi: 6,50 € – Ridotti CGS/ACEC 4,50 €. Dibattito in Sala al termine delle proiezioni. Per maggiori informazioni sulla Rassegna e sugli altri Programmi nelle Marche: www.sentieridicinema.it