INAUGURAZIONE GIOVEDI POMERIGGIO ALL’ATELIER DELL’ARCO AMOROSO DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA DI PIERFRANCESCO CURZI

Ostinato e contrario- In viaggio a sud e a est

 

Si inaugura giovedì 21 gennaio alle ore 17,30 all’Atelier dell’Arco Amoroso in piazza del Plebiscito la mostra fotografica del giornalista e scrittore Pierfrancesco “Momi” Curzi.    Una quarantina di scatti che provengono da decine di Paesi di ogni parte del mondo visitati dal reporter anconetano tra Africa, Sudamerica, Asia Centrale, Europa dell’est e Medio Oriente, riuniti in un allestimento suggestivo e che non mancherà di sorprendere. “Le fotografie – spiega Curzi– documentano in particolare le mie ultime missioni per “Il Fatto Quotidiano”: il genocidio armeno, l’anniversario di Srebrenica, il viaggio in Caucaso tra Cecenia e Beslan, i migranti all’isola di Lesvos e soprattutto l’ultimo in Iraq sul fronte di guerra. Ci sono 15 anni di viaggi e di esperienze molto forti che desidero condividere con i miei concittadini, con tutta la disponibilità ad approfondirli negli incontri che si svolgeranno contestualmente a partire dal giorno seguente l’inaugurazione fino a domenica 31, giornata conclusiva della mostra”.

In tempi in cui la guerra e il terrorismo affliggono il contesto mondiale, e nessun paese si salva, con conseguenze tangibili come l’esodo di migliaia di persone in cerca di salvezza che approdano sulle nostre coste- puntualizza l’assessore alla Cultura, Paolo Marascadedicare uno spazio e del tempo alla visione di documenti prodotti in prima linea da un cronista della nostra città che da lungo tempo riporta fedelmente i fatti, ci sembra una occasione importante di conoscenza e crescita culturale e umanitaria. Negli incontri- dibattiti dei prossimi giorni i cittadini potranno ascoltare e apprendere contenuti importanti da testimoni diretti degli scenari più “caldi”e interagire con loro per una lettura il più possibile concreta della realtà che stiamo vivendo e che ci coinvolge tutti. Tutto questo è il frutto di una attività giornalistica seria e ben fatta”.

La mostra sarà aperta tutti i pomeriggi dalle 17 alle 20 e nelle due domeniche 24 e 31 gennaio anche di mattina dalle 10,30 alle 13.

 

LA MOSTRA E’ ARRICCHITA DA UNA SERIE DI INCONTRI APERTI ALLA CITTADINANZA: 

-Venerdì 22 gennaio, ore 21:Emergency: dal mondo e i suoi conflitti all’Italia e alle sue pene’. Interverranno Andrea Bellardinelli, Coordinatore Programma Italia di Emergency, e Roberto Maccaroni, infermiere di Emergency con esperienze in Afghanistan, Sierra Leone, Libia e Repubblica Centrafricana.

 -Martedì 26 gennaio, ore 18: ‘Bosnia, conflitti e sapori’.   Presentazione del libro ‘In Bosnia’ di Pierfrancesco Curzi (Infinito Edizioni) dedicato al conflitto dei Balcani degli anni ’90. Una ragazza bosniaca, residente ad Ancona, ricorderà i suoi giorni di bambina durante l’assedio nella sacca di Bihac. Con una sorpresa culinaria…

 -Domenica 31 gennaio, ore 18: ‘Missione Sinjar‘. Si parla di Iraq e Medio Oriente con Pierfrancesco Curzi e Lucio Cristino, documentarista e giornalista. Insieme in Iraq nel dicembre scorso nella città liberata dai Peshmerga dall’oppressione dell’Isis e tanto altro. Spazio anche per foto e video. Modererà l’incontro Linda Cittadini.

 

Nota biografica di PIERFRANCESCO CURZI

Giornalista e scrittore, sono nato ad Ancona 47 anni fa. Cronista da 24 anni, da 14 collaboro con “Il Resto del Carlino”, dopo l’esperienza a “Il Messaggero”. Da oltre due anni pubblico reportage su “Il Fatto Quotidiano”, dalla Siberia all’India, dai campi di concentramento polacchi alla Repubblica Democratica del Congo, passando per il Ruanda, l’Armenia. Sono stato inviato a Tunisi l’indomani dell’attentato al museo Bardo, ma anche in Macedonia dopo il blitz da parte di terroristi dell’Uck in una cittadina del nord che ha provocato diverse vittime. Andando in ordine cronologico, a fine agosto mi sono recato in Caucaso, prima in Cecenia e poi a Beslan, Ossezia del Nord, in occasione della strage nella scuola di Beslan (quasi 400 vittime); a ottobre ero sulle coste dell’isola greca di Lesvos per seguire gli sbarchi di immigrati in fuga dalla Siria, ma anche da Iraq, Afghanistan, Somalia, Eritrea ecc. Pochi giorni fa sono rientrato dall’Iraq dove ho raccolto materiale per un reportage: in prima linea coi peshmerga kurdi che combattono sul terreno i tagliagole dell’Isis, a Sinjar, città liberata nel novembre scorso, nei campi profughi di Duhok ed Erbil, a Kirkuk e così via.

Diversi i reportage pubblicati dalla Bosnia Erzegovina, dove mi sono recato più volte e dove sono tornato nel luglio 2015 in occasione del ventennale del genocidio di Srebrenica. Nel novembre scorso è uscito il mio secondo libro dedicato alla Guerra dei Balcani, ‘In Bosnia’ a cura della casa editrice Infinito. Ho viaggiato, tra gli altri, in Cile, Argentina, Bolivia, Perù, Ecuador, Cuba, Costa Rica, Guatemala, Nicaragua, Messico, Tunisia, Marocco, Sierra Leone, Mauritania, Senegal, Etiopia, Uganda, Kenya, Zambia, Tanzania, Burkina Faso, Vietnam, Cambogia, Sri Lanka, Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Afghanistan, Georgia, Kurdistan. Sono stato osservatore elettorale internazionale durante le elezioni in Guatemala e Nicaragua. Nel 2014, per Italic Pequod, ho pubblicato il romanzo di viaggio “Stanno tutti bene”, dedicato in larga parte al genocidio ruandese.