MADE IN MARCHE- “VIVA FALCONE” di e con Antonio Lovascio in scena venerdì prossimo 7 aprile al Teatro Panettone.

Un lavoro molto apprezzato dalla critica e dal pubblico

 

E’ “Viva Falcone, lazzi di un giullare siciliano”, un viaggio nella terra e nel retroterra della vicenda del giudice siciliano ucciso dalla mafia e simbolo della lotta contro l’ illegalità, lo spettacolo terzo in cartellone di “Made in Marche 2017”, rassegna teatrale a cura del gruppo teatrale Recremisi con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Ancona, in programma venerdì prossimo 7 aprile alle ore 21.

Dopo “Radical grezzo” e   “Goal 1986”, un nuovo appuntamento con una rassegna, alla sua 3° edizione, dedicata a giovani professionisti marchigiani che nella cornice del teatro Panettone, mettono in scena sei spettacoli di prosa dove personaggi comuni si interrogano e daranno vita a ricordi, luoghi, idee ed emozioni coinvolgenti.

 

In quest’ottica il gruppo Teatrale Recremisi avvia la campagna di promozione 6 di ritorno: acquistando un biglietto intero di ingresso alla rassegna, si avrà diritto ad un ingresso a prezzo ridotto per uno degli spettacoli successivi. Per informazioni e prenotazioni su www.teatrorecremisi.it, e sulla pagina Facebook di Recremisi

 

Partendo da una storia autobiografica il racconto passa attraverso la carne di Salvatore San Filippo, vero e proprio eteronimo di Antonio Lovascio. Salvatore San Filippo narra il suo viaggio in Sicilia attraverso ricordi, epifanie e azioni che lo porteranno a trasformarsi continuamente, ad entrare e uscire da molteplici personaggi e da diverse situazioni; Salvatore si trasforma nel ragazzo delle granite il cui grido sembra un antico canto arabo, in un pupo siciliano che recita versi della Gerusalemme Liberata, nel boss Michele Greco che minaccia subdolamente Giovanni Falcone; con lui si attraversa la suggestiva processione dei Casciari e si approda al drammatico momento della strage di Capaci per concludere senza concludere il viaggio, lasciando aperto ogni dialogo, ogni confronto sulla Sicilia, sulla vita. In scena ‘u panaru (un Cestino di vimini) che Salvatore lascia ai piedi del palcoscenico diventa l’albero Falcone, la magnolia che si trova sotto casa del giudice, sotto la quale la gente può lasciare un pensiero scritto su un biglietto. Nel panaru ogni biglietto arricchisce lo spettacolo di suggestioni, riflessioni, pensieri.

 

Dopo aver debuttato nelle Marche, in ambito della rassegna “Pigmenti” e poi della rassegna A Km zero”, lo spettacolo è in stagione AMAT 2016/2017 (Visibile sul sito AMAT sotto la voce Platea delle Marche – gli spettacoli in scena); a Roma, presso il Teatro Lo Spazio, ottenendo un ottimo riscontro di pubblico e critica; in Sicilia per il Festival nazionale della legalità.

ANTONIO LOVASCIO Laureato in Lettere Moderne svolge la professione di attore, regista e drammaturgo. Si è formato e ha lavorato con diversi artisti tra i quali Dario Fo, Franca Rame, Lino Capolicchio, Saverio Marconi, Giorgio Barberio Corsetti, Francesco Niccolini, Massimiliano Civica, Eugenio Allegri, Roberto Bacci, Dacia Maraini. Nel 2007 ha vinto il premio nazionale di drammaturgia TORNEO APPLAUSI con il testo “Immi-Grati?”. La Provincia di Ancona gli ha conferito il CAVALIERATO GIOVANILE migliori talenti under 35, sezione spettacolo. Nel 2015 ha vinto il premio nazionale di drammaturgia La Riviera dei Monologhi, con il testo “Alda Merini – i beati anni dell’innocenza”. Nel 2016 ha vinto il premio nazionale di drammaturgia LA RIVIERA DEI MONOLOGHI per il Teatro di impegno civile con lo spettacolo “Viva Falcone” che ha ottenuto anche il patrocinio della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone. Le sue note di regia per lo spettacolo “Viva l’Italia” di Dacia Maraini sono inserite nella nuova pubblicazione del testo teatrale edita da Giulio Perrone Editore. Edizione e spettacolo sono stati presentati al Salone internazionale del Libro di Torino 2012 e 2013. La regia di Antonio Lovascio per “Viva l’Italia” è citata nel libro “Il Sogno del Teatro” di Dacia Maraini, ed. Rizzoli. Ha scritto il testo teatrale Aspettando Turturro, un progetto che ha ottenuto il consenso dell’attore John Turturro e che prevede la sua partecipazione nella messinscena.

 

Con il patrocinio di

PREMIO NAZIONALE DI DRAMMATURGIA “La Riviera dei Monologhi 2016. Teatro di impegno civile”

Recensioni:

 

Lovascio, il mattatore garbato, entra ed esce dai personaggi, maschili o femminili che siano, con un tic linguistico, un gioco di ripetizioni, di modulazioni vocali e di rimandi. Con queste variazioni, le ironie sugli stereotipi teatrali e umani, con piccole prove di trasformismo, con una risata che coglie lo spettatore nel mezzo della più intensa invettiva, l’interprete non stanca mai il suo uditorio e, anzi, nel corso di un’ora e dieci minuti, lo provoca e lo costringe all’attenzione, con un dispendio di energia che pochi attori italiani potrebbero offrire.

Eugenio Murrali su IL DUBBIO di Piero Sansonetti

 

Antonio Lovascio trasporta il pubblico in un mondo antico fatto di riti come quello della granita a colazione, delle feste religiose e dei pupi siciliani. Un mondo che nella testa di un bambino diventa quasi magico, ancestrale, nel quale le lingue, da quella Greca a quella araba, si mescolano dando vita all’ inconfondibile musicalità siciliana. L’attore, che è anche regista e autore del testo, mette in scena uno spettacolo pieno di voci, suoni e, incredibilmente, di persone nonostante sul palco ci sia solo lui per tutta la durata della pièce.

Gufetto – L’altro magazine

 

Quello di Antonio è un canto vivo a tratti straziante e accorato come quelli tipici delle sfilate nelle feste dei Santi a cui i siciliani sono devotissimi e il percorso che conduce il pubblico alla strage, attraverso la descrizione documentata del tragico evento con tutte le tappe che hanno condotto i nemici di Falcone a compiere un simile atto, è pieno di suggestioni, immagini, commozione e pathos. Non manca l’ironia in un testo serio come questo. È l’eredità del maestro Dario Fo, di cui Antonio mi parla durante l’intervista che mi ha concesso.

Tania Croce – Pennadoro

 

Uno spettacolo da non perdere, non solo per la bravura e per il talento di Antonio Lovascio, ma anche per la possibilità di scrivere e lasciare un messaggio di testimonianza e vicinanza a Giovanni Falcone, grazie ad un cestino che alla fine dello spettacolo viene calato dal palcoscenico alla platea, e che spinge i tanti spettatori a partecipare e a lasciare un segno, un pensiero, perchè come dice Lovascio, alias Salvatore, il futuro è nelle mani dei giovani, e la  mafia può essere sconfitta attraverso il ricordo di ciò che è accaduto ma soprattutto grazie e un cambio generazionale che prevede un cambio di mentalità.

Antonietta Di Vizia su Romaoggi.eu

 

Ci sono nomi che, appena pronunciati, detonano. Come l’esplosivo piazzato il 23 maggio del 1992 sull’autostrada verso Palermo, all’altezza dello svincolo per Capaci. Nomi che sono micce per accendere il pensiero. Come quello di Giovanni Falcone. Nomi che il teatro civile continua a scandire, tenendosi lontano da banalizzazioni e sterili celebrazioni. E’ il caso di “Viva Falcone” scritto, diretto e interpretato da Antonio Lovascio. Viva Falcone illumina il buio della Sicilia.

Natalia Distefano su Corriere della Sera.

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Con “Made in Marche” il gruppo Teatrale Recremisi ha avviato la campagna di promozione “6 di ritorno” : acquistando un biglietto intero di ingresso alla rassegna, si avrà diritto ad un ingresso a prezzo ridotto per uno degli spettacoli successivi. Per informazioni e prenotazioni su www.teatrorecremisi.it, e sulla pagina Facebook di Recremisi