Programma – Progetto EQUAL PALMS, Percorsi di Accompagnamento al Lavoro per Minori Stranieri – 2005/2007

L’iniziativa comunitaria Equal, cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo, mirava a innovare gli approcci e le politiche finalizzati a contrastare il fenomeno della discriminazione e della disuguaglianza nel contesto del mercato del lavoro, ponendosi come laboratorio per sperimentazioni su base transnazionale. Il sottoprogramma P.A.L.M.S. aveva come obiettivo la realizzazione di percorsi di accompagnamento al lavoro per minori stranieri non accompagnati. Questi minori, infatti, si trovano in un Paese straniero, di cui non conoscono né la lingua né la cultura, soli, senza i genitori o altre figure adulte positive di riferimento, con problemi di sopravvivenza (vitto, alloggio, ecc.), senza sapere come accedere ai servizi (sanitari, sociali, scolastici), gravemente esposti a rischi di sfruttamento e di coinvolgimento in attività illegali da parte di organizzazioni criminali. Un momento particolarmente delicato per questi ragazzi è rappresentato dal passaggio alla maggiore età: i minori stranieri non accompagnati, infatti, possono ottenere un permesso di soggiorno e restare regolarmente in Italia al compimento dei 18 anni solo se dimostrano di avere una sistemazione abitativa e un contratto di lavoro o di star frequentando un corso di studio. Inoltre, nel periodo in cui il progetto era attivo, dovevano essere in grado di attestare la frequenza per almeno due anni di un “progetto d’integrazione sociale e civile” gestito da un ente pubblico o privato registrato, ovvero di aver ricevuto un provvedimento di “non luogo a provvedere al rimpatrio assistito” da parte del Comitato per i minori stranieri. Ove non avessero soddisfatto tali requisiti, questi ragazzi avrebbero perso il permesso di soggiorno al compimento della maggiore età diventando clandestini, con conseguente elevata probabilità di esclusione sociale e rischio devianza.
E proprio per fronteggiare questo spinoso problema sociale il progetto EQUAL PALMS (IT-MDL-032) ha preso il via in quattro città italiane – Ancona, Roma, Bologna, Torino – ed in quattro europee – Barcellona, Praga, Vienna e Wuppertal – come esperienza pilota in Europa che aveva come obiettivo l’integrazione sociale, educativa e lavorativa di circa 250 minori stranieri non accompagnati in totale. L’iniziativa mirava infatti a sperimentare nuovi percorsi di accoglienza e di accompagnamento al lavoro per i ragazzi coinvolti nel progetto, quelli cioè maggiormente vulnerabili. Altre info al link.